L’imminente progetto di ristrutturazione dell’area San Siro, con la prospettiva di un nuovo impianto sportivo all’avanguardia, ha innescato un’approfondita campagna di valutazioni ambientali preliminari che coinvolgono le aree attualmente occupate dallo Stadio Giuseppe Meazza (o San Siro) e le relative infrastrutture. Queste indagini, condotte congiuntamente da Inter e Milan nel contesto delle trattative per l’acquisizione dell’area, mirano a delineare uno scenario preciso delle condizioni del suolo, cruciale per la pianificazione di un intervento sostenibile e conforme alle normative vigenti.La ricerca ha interessato un’ampia porzione di territorio, comprendendo il Parco dei Capitani, le aree di sosta Nord e Sud, il piazzale di accesso principale, l’impianto sportivo esistente e le zone di transito adiacenti. Un totale di 58 sondaggi sono stati eseguiti per analizzare la composizione del suolo, con un approccio metodologico volto a coprire le aree più sensibili e potenzialmente contaminate.I risultati di queste analisi rivelano un quadro complesso, ma non necessariamente allarmante. In una prima fase, 24 sondaggi hanno confermato la piena conformità ai parametri stabiliti per l’uso residenziale e la creazione di aree verdi pubbliche, indicando una base solida per lo sviluppo di spazi fruibili e sicuri. Un numero significativo di sondaggi, ben 34, rientra nei limiti consentiti per aree destinate a uso industriale e commerciale. Tale classificazione, pur richiedendo un’attenta considerazione nella fase di progettazione, riflette le caratteristiche di utilizzo della viabilità circostante (strade, piazzali, marciapiedi, parcheggi) e risulta coerente con l’uso storico dell’area.Un’analisi specifica, focalizzata sulle aree interne allo stadio Meazza, ha evidenziato una situazione più sfumata. Su 12 sondaggi eseguiti all’interno dello stadio, solamente 4 hanno soddisfatto i requisiti per aree residenziali e verdi pubbliche. I restanti 8 hanno rivelato una presenza, seppur contenuta, di inquinanti specifici: idrocarburi policiclici aromatici (IPA), idrocarburi, e metalli pesanti. Questi superamenti, sebbene lievi, richiedono un’analisi più dettagliata e una valutazione del rischio. La natura stessa dei contaminanti riscontrati, unitamente alla tipologia di pavimentazione presente, suggerisce che al momento non siano necessari interventi di interdizione o misure preventive immediate.Il Comune di Milano, nel rispetto delle normative ambientali e con un approccio proattivo, ha formalmente comunicato i risultati delle indagini agli enti competenti: l’Area Bonifiche del Comune stesso, la Regione Lombardia, la Città Metropolitana di Milano, l’Ats (Agenzia di Tutela della Salute) e l’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale). Questo gesto sottolinea l’impegno verso la trasparenza e la collaborazione con le istituzioni per garantire la corretta gestione del progetto e la tutela della salute pubblica.Infine, è significativo sottolineare che l’area del Parco dei Capitani, un polmone verde cruciale per la città, ha superato i test con esito positivo, dimostrando l’assenza di contaminazioni superiori ai limiti consentiti per siti destinati al verde pubblico e all’uso residenziale. Questo risultato rappresenta un elemento positivo per il futuro del quartiere e conferma l’importanza di preservare gli spazi verdi urbani. L’intero processo di valutazione ambientale rappresenta una tappa fondamentale per il futuro dello stadio San Siro e per la creazione di un nuovo spazio sportivo e di aggregazione per la città di Milano, che risponda alle esigenze di sostenibilità e sicurezza ambientale.
San Siro: Valutazioni Ambientali per il Nuovo Stadio, Quadro Complesso
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