Le 41 persone trasferite dall’Italia al centro migranti di Gjader sono state oggetto di una delegazione in visita guidata dall’europarlamentare Cecilia Strada e dalla deputata del Pd Rachele Scarpa. Tuttavia, solo 25 di loro sono attualmente presenti nel centro. La domanda che sorge spontanea è: dove sono gli altri 16?La mancanza di informazioni ufficiali ha reso necessario ricorrere a diverse fonti per tentare di capire cosa sia accaduto. Utilizzando il registro degli eventi critici, le informazioni pubbliche e quelle provenienti dai legali, è stato possibile ipotizzare che alcune persone siano state riportate in Italia.Sono state effettuate delle ricerche approfondite per cercare di sapere cosa sia accaduto alle persone trasferite. Ci si chiede se qualcuno possa avere informazioni su questo e magari fare uscir fuori la verità. La prima persona portata in Albania il 11 aprile è stata riportata in Italia il giorno dopo, senza mai entrare nel Cpr. Questo ha creato un certo scompiglio tra le persone coinvolte.Nell’analizzare le informazioni disponibili, è stato ipotizzato che sei delle persone mancanti all’appello fossero state riportate in Italia a causa della mancata convalida del trattenimento. Altre cinque persone sono state valutate come non idonee alla vita in comunità ristretta a causa di episodi autolesivi o criticità sanitarie.Quattro delle persone mancanti sono state identificate come rimpatriate nel Paese d’origine, anche loro riportate in Italia per essere espulse. Il trasferimento e il trattenimento in Albania si sono rivelati un’inutile sofferenza per le persone coinvolte e un costo economico non giustificato.La verità sulle 41 persone trasferite dall’Italia al centro migranti di Gjader rimane ancora coperta dal mistero. La speranza è che, in futuro, si avrà maggior chiarezza sugli eventi occorsi e si possa garantire la tutela dei diritti delle persone coinvolte.
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