Il Principe Andrea, figura ormai avvolta in una spirale di scandali e accuse che ne hanno seriamente compromesso la reputazione, si trova ad affrontare una potenziale e significativa perdita: il suo titolo di Duca di York.
L’ultimo, e particolarmente delicato, capitolo di questa vicenda – già segnata dalla rimozione dei suoi incarichi militari e dai ruoli ufficiali all’interno della Corona – si dipana a seguito della recente divulgazione di nuovi documenti provenienti dagli Stati Uniti, legati all’eredità del defunto Jeffrey Epstein, finanziere condannato per reati sessuali che coinvolgono minori.
Le rivelazioni più recenti, emerse da una corrispondenza elettronica precedentemente sigillata, gettano un’ombra ancora più densa sulle dichiarazioni del Principe Andrea, il quale aveva precedentemente affermato di aver interrotto ogni contatto con Epstein nel dicembre del 2010.
Una email del febbraio 2011, ora resa pubblica, presenta un quadro radicalmente diverso, in cui il Principe, con una frase sconcertante – “siamo insieme in questa faccenda” – sembra offrire sostegno ad Epstein, figura centrale in una rete di sfruttamento minorile che ha scosso il mondo.
Questa affermazione, se autentica, mina ulteriormente le precedenti negazioni del Principe e solleva interrogativi significativi sul suo coinvolgimento e la sua conoscenza delle attività illecite del finanziere.
La pressione pubblica per una sanzione più severa nei confronti del Principe è in aumento.
Rachael Maskell, deputata laburista che rappresenta York, ha espresso pubblicamente la sua convinzione che la città non possa più associarsi a una figura così compromessa.
La sua richiesta di togliere al Principe il titolo ducale, un’azione che richiederebbe un intervento formale del Parlamento di Westminster, riflette un sentimento diffuso in tutto il Regno Unito.
Questa mossa politica non è solo una questione di reputazione, ma anche una questione di rispetto per le vittime e di riaffermazione dei valori della società britannica.
Il dibattito pubblico è alimentato anche da un recente sondaggio YouGov che ha rivelato una netta maggioranza di britannici favorevole alla revoca di tutti i titoli residui del Principe.
Questa impopolarità, combinata con le continue rivelazioni a ondate e la sofferenza perpetrata dalle vittime, crea un contesto in cui la tenuta del titolo ducale appare sempre più precaria.
La vicenda non si limita a una questione personale del Principe Andrea, ma pone interrogativi più ampi sulla responsabilità della famiglia reale nei confronti della società e sulla necessità di affrontare in modo trasparente e deciso accuse di tale gravità.
La potenziale revoca del titolo di Duca di York rappresenterebbe quindi un precedente significativo, un segnale che anche i membri più elevati della famiglia reale non sono al di sopra della legge e che l’integrità e la fiducia pubblica sono beni inestimabili da proteggere.







