Fonti autorevoli, tra cui il Guardian, rivelano l’imminenza di un accordo finanziario volto a gestire la transizione di Andrea, ex Duca di York, verso una vita al di fuori della sfera pubblica e delle istituzioni reali britanniche.
La questione, spinosa e delicata, riguarda la gestione economica di un personaggio che, pur privato dei suoi titoli nobiliari e delle prerogative ad essi associate, necessita di un sostegno finanziario per affrontare un cambiamento radicale nel suo status e nelle sue prospettive.
L’impegno del Re Carlo III, in questa circostanza, si configura come una ricerca di una soluzione definitiva, un “clean break” che permetta di mitigare ulteriori ripercussioni negative per la Corona, derivanti dalla vicenda che ha coinvolto Andrea.
L’accordo prevede, a quanto pare, un esborso iniziale significativo, quantificabile in una somma a sei cifre, destinato a coprire le spese legate al trasferimento dalla Royal Lodge di Windsor verso una residenza privata situata a Sandringham, Norfolk.
Questo gesto simbolico segna una netta separazione dalla vita regale, accompagnata dalla cessazione di qualsiasi privilegio associato alla sua posizione precedentemente ricoperta.
A questa somma iniziale, si aggiungerebbe una rendita vitalizia, finanziata con fondi privati appartenenti al Re Carlo.
Le stime attuali la collocano intorno alle 20.000 sterline annue, un importo che riflette la volontà di garantire una transizione economicamente sostenibile, pur nel contesto di una distanza formale e sostanziale dalla famiglia reale.
I dettagli specifici di questa soluzione finanziaria sono attualmente oggetto di negoziati riservati, suggerendo la complessità e la sensibilità delle questioni in gioco.
La rimozione dei titoli di Principe e Sua Altezza Reale, a seguito del coinvolgimento nello scandalo Epstein, rappresenta un atto di severità che sigilla la sua esclusione dalla nobiltà britannica.
Questa decisione, presa a breve distanza dall’annuncio formale dell’avvio di un processo di “disimpegno” istituzionale, sottolinea la gravità delle accuse e la necessità di preservare l’immagine della monarchia.
Le conseguenze di questa vicenda hanno profondamente scosso l’intera famiglia, in particolare l’ex consorte Sarah Ferguson e le figlie Beatrice ed Eugenia.
Mentre Sarah Ferguson lascerà la Royal Lodge, non si prevede che si trasferisca a Sandringham con Andrea, indicando una separazione non solo istituzionale, ma anche personale.
Le principesse Beatrice ed Eugenia, in virtù del fatto di essere figlie di un figlio del sovrano, manterranno i loro titoli, preservando così una continuità con la linea di successione, altrimenti compromessa dalla vicenda del padre.
La situazione evidenzia una complessa rete di implicazioni familiari, economiche e reputazionali che la Corona si trova ad affrontare, richiedendo un approccio equilibrato tra la necessità di giustizia e la considerazione del benessere dei membri coinvolti.
L’accordo finanziario in dirittura d’organico mira a costituire un elemento cruciale in questo delicato processo di riorganizzazione.






