La notte scorsa, l’Ucraina ha subito un attacco aereo di proporzioni inaudite, segnando un’escalation significativa nel conflitto in corso. Le forze russe hanno impiegato un arsenale diversificato di armamenti, composto da venti missili di tipologie differenti e un numero eccezionale di 479 droni, un record che riflette l’adattamento delle tattiche russe e la loro crescente dipendenza da piattaforme a basso costo e difficili da intercettare. L’Aeronautica militare ucraina ha comunicato i dettagli dell’attacco tramite Telegram, con un bilancio che evidenzia la resilienza delle difese aeree di Kiev, ma anche la ferocia e la complessità della sfida militare.L’operazione offensiva russa ha presentato una marcata verticalità, con l’impiego di missili ipersonici Kh-47M2 Kinzhal lanciati dalla regione di Tambov, testimoniando la capacità di proiezioni strategiche da basi russe. I dieci missili da crociera Kh-101, decollati dalla regione di Saratov, e i tre missili Kh-22, lanciati sfruttando lo spazio aereo internazionale sul Mar Nero, ampliano ulteriormente lo spettro degli attacchi, rendendo più difficile l’anticipazione delle traiettorie e la predisposizione delle contromisure. L’utilizzo di missili anti-radar Kh-31P, sempre nel contesto dello spazio aereo marittimo, suggerisce un tentativo di sopprimere o degradare le capacità di sorveglianza e acquisizione bersagli delle difese ucraine, mentre il missile da crociera Kh-35, lanciato dalla Crimea occupata, sottolinea la centralità strategica della penisola nella pianificazione militare russa.La risposta difensiva ucraina è stata significativa. L’abbattimento di 277 droni e la neutralizzazione elettronica di altri 183 dimostrano l’efficacia dei sistemi di difesa aerea, che hanno dimostrato una notevole capacità di contrastare l’ondata di attacchi. Il successo nell’intercettare tutti i missili Kh-101, i Kinzhal, i Kh-31P e il Kh-35, unitamente alla deviazione di due missili Kh-22, testimonia la competenza e l’adattabilità delle forze di difesa ucraine.Questo attacco non è semplicemente un episodio di conflitto, ma rappresenta un’evoluzione tattica russa. L’incremento nell’utilizzo di droni suggerisce una strategia volta a saturare le difese aeree ucraine, sfruttando la loro economicità e la difficoltà di intercettazione. L’impiego di missili ipersonici, come il Kinzhal, sottolinea la volontà di Russia di dimostrare le proprie capacità tecnologiche e di esercitare pressione strategica su obiettivi chiave. L’utilizzo dello spazio aereo internazionale per i lanci, inoltre, solleva questioni di diritto internazionale e potenziali conseguenze diplomatiche. L’evento evidenzia la necessità di un’analisi approfondita delle dinamiche del conflitto, considerando non solo i numeri e le statistiche, ma anche le implicazioni strategiche e le conseguenze a lungo termine per la sicurezza regionale e globale.