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mercoledì 19 Novembre 2025

Cena alla Casa Bianca: affari, sport e potere tra Trump e MBS

La recente cena di gala ospitata da Donald Trump alla Casa Bianca, in onore del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, ha offerto uno spaccato affascinante e, al contempo, controverso del panorama economico e sportivo globale.

L’evento, ben più di una semplice formalità diplomatica, ha rappresentato un’opportunità strategica per il principe ereditario, noto per le sue ambiziose visioni per l’Arabia Saudita e i suoi investimenti massicci in diversi settori.
La presenza di personalità di spicco come Elon Musk, Cristiano Ronaldo, David Ellison, Gianni Infantino e Tim Cook, testimonia l’ampiezza degli interessi e delle connessioni che il principe saudita ha coltivato a livello internazionale.
Musk, con la sua Tesla e SpaceX, incarna l’innovazione tecnologica e la visione futuristica, ambiti in cui l’Arabia Saudita aspira a eccellere.
Cristiano Ronaldo, icona globale dello sport e influencer di massa, rappresenta un potente strumento di marketing e di immagine per il regno.

Il suo legame con il calcio saudita, attraverso il trasferimento al club Al-Nassr, ha già generato un’ondata di interesse mediatico e un aumento della popolarità del calcio nel paese.

David Ellison, a capo di Paramount, simboleggia il potere dell’industria dell’intrattenimento, un settore cruciale per l’Arabia Saudita nel suo tentativo di diversificare l’economia e attrarre turismo.

Gianni Infantino, presidente della FIFA, figura chiave nel mondo del calcio, un elemento fondamentale della strategia saudita per migliorare la propria immagine e aumentare la sua influenza a livello globale.

Infine, Tim Cook, CEO di Apple, rappresenta l’eccellenza tecnologica e la capacità di creare prodotti di massa desiderati in tutto il mondo, un modello di successo che l’Arabia Saudita mira a emulare.

La cena non è passata inosservata.
La presenza di figure così influenti, in un momento storico segnato da critiche internazionali nei confronti dei diritti umani in Arabia Saudita, ha sollevato interrogativi sul costo dell’opportunità e sulla responsabilità sociale delle aziende e degli individui coinvolti.
Il gesto, pur essendo formalmente un atto di cortesia diplomatica, può essere interpretato come un segnale di collaborazione e di potenziale investimento, segnando un punto di convergenza tra gli interessi commerciali e politici del regno saudita e di alcune delle figure più potenti del mondo.

La complessità delle relazioni internazionali e i compromessi spesso necessari per perseguire obiettivi economici a lungo termine si manifestano in maniera evidente in questo contesto.
L’evento ha, in definitiva, offerto uno sguardo privilegiato sulle dinamiche del potere globale e sulle intricate relazioni che legano business, sport e politica.

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