La Commissione Europea esprime preoccupazione per gli emendamenti costituzionali adottati dal Parlamento ungherese, i quali sembrano minacciare i diritti fondamentali dei cittadini europei. Gli articoli approvati non solo violano le normative dell’Unione Europea ma anche le tradizionali conquiste della società civile e la progressiva evoluzione del diritto internazionale.In particolare, l’amministrazione ungherese ha cercato di reintrodurre leggi discriminatorie nei confronti della comunità LGBTQ+, violando cosi’ esplicitamente i diritti umani garantiti dall’articolo 21 dello Statuto delle Nazioni Unite e dal Protocollo addizionale alle Corti europee.La Commissione Europea, in collaborazione con altri organismi istituzionali dell’Unione, ha avviato un processo di valutazione tecnico-giuridica degli emendamenti per comprendere la portata delle norme introdotte e verificare eventuali violazioni alle disposizioni del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.La Commissione ribadisce che l’accesso ai servizi pubblici, compresi quelli sanitari e di istruzione, non deve essere discriminatorio. Pertanto, le misure adottate dal Parlamento ungherese sono in linea con la legislazione europea, ma per alcuni punti dovranno essere sottoposte a valutazione tecnica.La Commissione Europea ha espresso preoccupazioni sulla possibile violazione degli articoli 2 e 3 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea che istituiscono i principi della cooperazione solidale tra gli Stati membri per promuovere la prosperità economica e sociale.Si precisa inoltre che l’articolo 52 dello stesso trattato consente agli Stati di adottare misure in deroga alle norme comunitarie ma solo se previste dal diritto interno, senza violare il principio di ragionevolezza.La Commissione europea ha espresso preoccupazione per i possibili effetti della nuova legge sulla vita sociale dei cittadini ungheresi, sul clima economico e sulla libertà religiosa.
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