La sicurezza nazionale e la stabilità geopolitica non sono obiettivi raggiungibili attraverso l’inerzia o l’auspicio, ma richiedono un investimento proattivo e costante nella difesa.
Ritardare tale investimento, procrastinando fino al momento percepito come “necessario”, equivale a compromettere irrimediabilmente la capacità di rispondere a minacce emergenti, un errore che stiamo commettendo ora.
La paradossale verità è che la via più efficace per coltivare e proteggere la pace risiede nella solida preparazione militare.
Questo principio, espresso con lucidità dall’Alta Rappresentante Kaja Kallas, non implica un’escalation bellica o un’aggressività programmata, bensì una deterrenza credibile.
Una forza armata moderna, ben addestrata e dotata di tecnologie avanzate, non è un’arma di offesa, ma un argine contro l’aggressione, un fattore di stabilità che dissuade potenziali avversari dal mettere in atto azioni destabilizzanti.
La sottovalutazione della difesa non è solo una questione militare, ma una questione di responsabilità nei confronti dei cittadini e delle istituzioni.
Le risorse destinate alla difesa sono investimenti che indirettamente proteggono l’intero tessuto sociale.
La spesa per la sicurezza nazionale non si contrappone a quella per i servizi essenziali come istruzione, sanità e cultura, ma la sostiene.
Un paese vulnerabile, esposto a rischi esterni, è costretto a disperdere le proprie risorse in misure reattive e spesso inefficienti, a scapito degli investimenti strategici a lungo termine.
Inoltre, una difesa robusta non si limita alla sola capacità bellica.
Essa include la resilienza infrastrutturale, la protezione delle reti critiche, la cyber-sicurezza e la capacità di risposta alle crisi umanitarie.
Si tratta di un approccio olistico che rafforza la capacità di un paese di affrontare una vasta gamma di sfide, da attacchi ibridi a disastri naturali.
L’affermazione dell’Alta Rappresentante Kallas ci invita a superare una visione miope della sicurezza, che la riduce a una variabile contingente e accessoria.
La difesa deve essere considerata un pilastro fondamentale della politica estera e della prosperità nazionale, un investimento imprescindibile per garantire un futuro pacifico e sicuro per le generazioni a venire.
Trascurare questo principio significa mettere a repentaglio non solo la sicurezza nazionale, ma anche il benessere e la dignità dei nostri cittadini.







