cityfood
cityeventi
domenica 9 Novembre 2025

Gaza: Piano USA per la Smilitarizzazione e una Forza di Pace Internazionale

Le aule di discussione delle Nazioni Unite, in particolare all’interno del Palazzo di Vetro, sono teatro di un acceso dibattito volto a proiettare un futuro per Gaza, un futuro ancora avvolto nell’ombra di conflitti e incertezze.
Un’iniziativa, presentata dagli Stati Uniti e fondata sui principi del piano Trump, si materializza in una bozza di risoluzione destinata al voto imminente del Consiglio di sicurezza.
Il fulcro di questo documento risiede nella definizione di una Forza di Stabilizzazione Internazionale, un meccanismo complesso e delicato con il mandato primario di disarmare Hamas e, più in generale, i gruppi armati operanti nella Striscia.
Il testo, trapelato tramite Reuters e Israel Hayom, introduce il concetto di “Board of Peace” – una sorta di amministrazione transitoria con poteri di governance limitati nel tempo – per gestire i primi, cruciali passaggi della ricostruzione.
Accanto a questo organo, si prospetta il dispiegamento di una forza militare internazionale, stimata in circa ventimila effettivi, dotata di un mandato operativo ampio: l’autorizzazione all’uso della forza, in ogni sua forma necessaria, per l’esecuzione del compito assegnato.
Questa clausola, potenzialmente controversa, riflette la gravità della situazione e la complessità delle sfide poste dalla smilitarizzazione di Gaza.
La Forza di Stabilizzazione non opererà in isolamento.

Il piano prevede una stretta collaborazione con le aree di confine, sia con Israele che con l’Egitto, e con una nuova forza di polizia palestinese, appositamente addestrata e selezionata per garantire la sicurezza interna.
L’obiettivo è la creazione di un sistema di sicurezza palestinese autonomo e affidabile, capace di preservare l’ordine e la stabilità una volta che la Forza Internazionale avrà completato il suo mandato.
La smilitarizzazione della Striscia è presentata come una priorità assoluta.

Il documento dettagliato descrive azioni volte a distruggere non solo le infrastrutture militari, ma anche le strutture che alimentano il terrorismo e la violenza.

L’impegno va oltre la mera demolizione: si intende prevenire la ricostituzione di tali strutture, assicurando un futuro di pace e sicurezza per la popolazione gazaiana.
L’obiettivo finale è il disarmo permanente di tutti i gruppi armati non statali, ponendo fine al ciclo di conflitto che ha segnato la storia della regione.

La portata di questa operazione, e la sua reale fattibilità, rimangono oggetto di acceso dibattito tra i membri del Consiglio di sicurezza e gli attori regionali coinvolti, in un contesto geopolitico estremamente volatile e complesso.

La speranza è che questa iniziativa possa rappresentare un passo concreto verso un futuro più stabile e prospero per Gaza e l’intera regione.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap