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sabato 8 Novembre 2025

Giappone, record di centenari: un modello di longevità al mondo.

Il Giappone continua a registrare un incremento esponenziale della popolazione centenaria, un fenomeno che, per il 55° anno consecutivo, consolida il Paese all’avanguardia mondiale nella longevità.
I dati recenti, pubblicati in concomitanza con la Giornata della Terza Età, rivelano un totale di 99.763 individui di età pari o superiore a 100 anni, un aumento significativo di 4.644 unità rispetto all’anno precedente, che testimonia una tendenza inarrestabile.
La peculiarità di questo dato demografico è marcata dalla prevalenza femminile: ben l’88% dei centenari è di sesso femminile, con 87.784 donne che incarnano un modello di longevità che solleva interrogativi complessi sui fattori biologici e socioculturali che contribuiscono a questa disparità.
Tra gli uomini ultracentenari spicca Kiyotaka Mizuno, residente a Iwata, con 111 anni, mentre Shigeko Kagawa, di Yamatokoriyama, detiene il primato assoluto con i suoi 114 anni, un esempio straordinario di resilienza e vitalità.
Il percorso verso questa realtà demografica è stato graduale ma costante.
Nel 1963, quando il governo giapponese avviò l’indagine sistematica sulla popolazione centenaria, il numero totale era di appena 153 individui.

La soglia dei 1.000 venne superata nel 1981 e quella dei 10.000 nel 1998, segnando tappe fondamentali in un processo di trasformazione demografica che ha richiesto investimenti significativi in sanità pubblica e ricerca medica.

Le aspettative di vita medie, nel 2024, si attestano a 87,13 anni per le donne e a 81,09 per gli uomini, cifre che posizionano il Giappone ai vertici della classifica mondiale.
Questo straordinario successo non è frutto del caso, ma il risultato di una combinazione di fattori che spaziano dalla qualità del sistema sanitario alla dieta tradizionale.
Un ruolo cruciale è giocato nella riduzione della mortalità per malattie cardiovascolari e tumori, in particolare quelli al seno e alla prostata, dove i progressi nella diagnosi precoce e nelle terapie hanno contribuito in modo significativo.
L’efficacia del sistema sanitario giapponese è ulteriormente amplificata da abitudini alimentari che limitano il consumo di carne rossa e privilegiano il pesce, le verdure di stagione e i prodotti fermentati, ricchi di probiotici benefici per la flora intestinale e il sistema immunitario.
Inoltre, i bassi tassi di obesità, un problema crescente in molte nazioni occidentali, giocano un ruolo chiave nella prevenzione di numerose patologie croniche.

L’incremento della popolazione centenaria pone, tuttavia, nuove sfide per il Giappone, che si trova a dover affrontare questioni legate all’assistenza sanitaria a lungo termine, alla previdenza sociale e all’integrazione di una popolazione anziana sempre più numerosa.
Lo studio approfondito dei fattori che contribuiscono alla longevità giapponese offre, al contempo, preziose indicazioni per altre nazioni che aspirano a migliorare la salute e il benessere della propria popolazione.
L’esperienza giapponese rappresenta, dunque, un laboratorio naturale per la ricerca di strategie innovative volte a promuovere un invecchiamento sano e attivo.

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