Il nuovo leader sudcoreano, Lee Jae-myung, ha intrapreso immediatamente la costruzione di un rapporto solido con gli Stati Uniti, formalizzando il legame con un primo colloquio telefonico con l’ex Presidente Donald Trump. La conversazione, durata venti minuti, ha delineato una roadmap per la gestione delle complesse relazioni commerciali bilaterali, indicando la volontà di entrambe le parti di accelerare il processo negoziale sui dazi. L’incontro, come riferito dall’agenzia Yonhap, ha visto Trump esprimere congratulazioni per l’esito delle elezioni, mentre Lee ha ribadito l’importanza cruciale dell’alleanza tra Corea del Sud e Stati Uniti come fondamento imprescindibile della sua politica estera, un punto fermo comunicato ufficialmente dal portavoce presidenziale Kang Yu-jung.L’accordo di perseguire un rapido e reciprocamente vantaggioso accordo commerciale riflette la consapevolezza della necessità di stabilità economica e geopolitica nella regione. Le parti si sono impegnate a promuovere avanzamenti concreti a livello operativo, segnalando un approccio pragmatico e focalizzato sulla risoluzione dei problemi specifici. Questo impegno sottolinea la volontà di superare le tensioni commerciali passate e di costruire una partnership commerciale più solida e duratura.L’insediamento di Lee Jae-myung segna una svolta significativa dopo un periodo di turbolenza politica senza precedenti. I sei mesi trascorsi tra la controversa imposizione della legge marziale da parte dell’ex presidente Yoon Suk-yeol, il 3 dicembre 2024, e la sua definitiva destituzione all’inizio di aprile, con la conferma dell’impeachment da parte della Corte Costituzionale, hanno lasciato un’ombra di incertezza sulla stabilità interna e sulle relazioni internazionali della Corea del Sud. La decisione della Corte Costituzionale, sancendo la legittimità dell’impeachment, ha rappresentato una pietra miliare nella tutela dello stato di diritto e nella difesa delle istituzioni democratiche.L’ascesa di Lee Jae-myung al potere è quindi interpretata come un segnale di ripristino della normalità e di un rinnovato impegno verso la cooperazione internazionale. La sua priorità, come dimostra il tempestivo colloquio con Trump, è quella di rafforzare l’alleanza con gli Stati Uniti, elemento chiave per la sicurezza e la prosperità della Corea del Sud in un contesto globale caratterizzato da crescenti sfide e incertezze. La dinamica di questo primo contatto suggerisce un’era di rinnovato dialogo e di possibile evoluzione nelle relazioni bilaterali, orientata verso obiettivi condivisi di stabilità e crescita economica.