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mercoledì 12 Novembre 2025

Messico, calo della violenza: un’ondata di ottimismo cauta.

Ottobre 2024 ha segnato un punto di svolta nella gestione della sicurezza pubblica in Messico, con un calo significativo della violenza criminale che ha alimentato un’ondata di ottimismo, sebbene mitigata dalle recenti tragedie.
La presidente Claudia Sheinbaum ha ufficialmente comunicato una diminuzione del 37% nella media giornaliera degli omicidi rispetto al mese precedente, settembre 2024, ultimo mese del mandato di Andrés Manuel López Obrador.

Questo dato, che riduce il numero medio di vittime da 86,9 a 54,4 persone al giorno, rappresenta un elemento cruciale nella strategia di comunicazione del nuovo governo, volto a ricostruire la fiducia dei cittadini e a contrastare le critiche accumulate durante l’amministrazione precedente.

Tuttavia, l’annuncio non si limita alla sola riduzione degli omicidi.

Parallelamente, si registra un calo tangibile di altri reati gravi, come sequestri (-59%), furti ai danni di esercizi commerciali (-56,8%) e rapine (-48,6%), un quadro complessivo che suggerisce un tentativo più ampio di controllo del crimine organizzato.

La presidente Sheinbaum ha inoltre sottolineato l’impegno delle forze dell’ordine, quantificato in 37.000 arresti effettuati nell’ultimo anno, indicando un incremento delle attività repressive.

La comunicazione di questi dati avviene in un contesto delicato, fortemente influenzato dalla recente e tragica uccisione del sindaco di Uruapan, Carlos Manzo, che aveva precedentemente espresso preoccupazioni e richiesto protezione al governo centrale a causa dell’escalation della violenza nel Michoacán, uno degli stati messicani più colpiti dal narcotraffico e dalla criminalità organizzata.

L’evento ha riacceso il dibattito pubblico sulla capacità dello Stato di garantire la sicurezza dei funzionari locali e delle comunità più vulnerabili, mettendo a dura prova la narrativa di un miglioramento della situazione.
L’effettivo impatto di queste misure e la loro sostenibilità nel tempo rimangono però questioni aperte.

L’analisi dei dati deve tenere conto di fattori quali la possibile sottostima dei reati in alcune aree, il rischio di spostamento della violenza in zone meno monitorate e l’importanza di investire in programmi di prevenzione, riabilitazione e sviluppo sociale che affrontino le cause profonde della criminalità.

La sfida per il governo Sheinbaum è trasformare questo momentaneo calo della violenza in un trend duraturo, rafforzando le istituzioni, promuovendo la collaborazione tra le forze dell’ordine e consolidando uno stato di diritto efficace e imparziale.

La fiducia dei cittadini, messa a dura prova dagli anni di violenza, dovrà essere riconquistata non solo con dati, ma con azioni concrete e un impegno costante alla protezione dei diritti umani e alla giustizia.

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