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domenica 2 Novembre 2025

Orsi in Giappone: Emergenza, Vittime e Sfide per il Futuro

La crescente ondata di aggressioni da parte di orsi in Giappone sta mettendo a dura prova le infrastrutture di sicurezza nazionale e solleva interrogativi profondi sulla coesistenza tra uomo e natura in un contesto di cambiamento climatico e densità demografica.

L’anno fiscale in corso ha già visto superare i precedenti record di vittime, con un bilancio di dodici decessi e un numero allarmante di feriti, segnando un’escalation preoccupante che ha spinto il governo a mobilitare risorse e competenze precedentemente impiegate in contesti diversi.

La gravità della situazione è stata formalizzata durante una riunione straordinaria del consiglio dei ministri, presieduta dal portavoce Minoru Kihara, che ha qualificato la vicenda come una “minaccia concreta alla sicurezza dei cittadini”.
L’approccio ora adottato si caratterizza per un coordinamento inedito, che coinvolge otto ministeri, inclusa la Difesa, un segnale del livello di allarme raggiunto.
Il Ministero dell’Ambiente sta valutando un incremento significativo del bilancio supplementare del 2025, destinato al rafforzamento delle politiche di gestione della fauna selvatica e al reclutamento di personale specializzato nella caccia selettiva.
Parallelamente, il Ministero dell’Istruzione ha elaborato protocolli di sicurezza specifici per gli studenti, delineando percorsi sicuri e strategie di prevenzione da implementare lungo le vie d’accesso alle scuole.
Il focus dell’emergenza è fortemente concentrato nella prefettura di Akita, una regione montuosa nel nord-est del Paese, dove la convivenza con gli orsi è diventata una sfida quotidiana.

Il governatore Kenta Suzuki ha espresso la necessità di un intervento più incisivo, formulando una richiesta formale di supporto alle Forze di Autodifesa (Sdf).

Tuttavia, l’impiego militare, sebbene auspicabile per alcune autorità locali, si scontra con un vuoto legislativo che ne preclude l’operatività in ambito di controllo della fauna selvatica, sollevando complesse questioni legali e costituzionali.
I dati di Akita parlano chiaro: dal primo aprile, 47 persone sono rimaste ferite e due hanno perso la vita, con un picco drammatico registrato nel solo mese di ottobre.
Le autorità locali stanno intensificando le attività di monitoraggio, implementando nuove strategie di cattura e distribuzione di spray anti-orso, oltre a promuovere campagne di sensibilizzazione mirate a informare la popolazione sui comportamenti corretti da adottare in caso di avvistamento.
L’aumento degli avvistamenti, che interessano ora 34 delle 47 prefetture giapponesi, testimonia una tendenza preoccupante.

Questo fenomeno non si limita più alle aree rurali, ma si manifesta con crescente frequenza anche in contesti urbani, dove la densità demografica e la prossimità all’habitat naturale degli orsi creano situazioni potenzialmente pericolose.

Gli esperti suggeriscono che i cambiamenti climatici, l’alterazione degli ecosistemi e la riduzione delle risorse alimentari naturali potrebbero essere fattori determinanti in questo aumento degli incontri tra uomo e orso, rendendo l’emergenza non solo un problema di sicurezza pubblica, ma anche un campanello d’allarme sullo stato di salute del pianeta.

La sfida, ora, è trovare un equilibrio sostenibile che garantisca la sicurezza delle persone e la preservazione della biodiversità.

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