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Perdite russe in Ucraina: stime ucraine rivelano un bilancio drammatico

Le stime provenienti da fonti ucraine, in particolare lo Stato Maggiore delle Forze Armate, indicano perdite significative per la Federazione Russa nel conflitto in Ucraina, avviato con l’invasione su larga scala del 24 febbraio 2022.

I dati disponibili, aggiornati costantemente, suggeriscono un ammontare di circa 1.

045.
220 soldati russi caduti in combattimento dall’inizio delle operazioni militari.
Queste cifre, sebbene difficili da verificare in maniera indipendente a causa della natura della guerra e delle restrizioni all’accesso alle zone di conflitto, offrono una fotografia, seppur parziale, del costo umano del conflitto.

Oltre alle perdite di personale, le stime ucraine evidenziano una drammatica erosione delle capacità militari russe.
La documentazione indica la distruzione o la cattura di un numero considerevole di attrezzature belliche, tra cui 11.

041 carri armati, un elemento cruciale per le operazioni offensive terrestri.

L’ammasso di veicoli corazzati da combattimento persi, pari a 23.

037 unità, riflette la difficoltà incontrata dalle forze russe nell’assicurarsi la superiorità corazzata e nel mantenere linee di rifornimento sicure.
La perdita di 56.
041 veicoli e serbatoi di carburante incide pesantemente sulla logistica russa, ostacolando la capacità di trasportare uomini e materiali verso le linee del fronte.

L’esiguità delle risorse artigliere – 30.

722 sistemi – e dei sistemi di lancio multiplo di razzi (1.

446) indica una progressiva perdita di capacità di fuoco, mentre la compromissione di 1.
199 sistemi di difesa aerea limita la protezione delle truppe e delle infrastrutture militari.

La perdita di piattaforme aeree, come 421 aerei e 340 elicotteri, dimostra la crescente vulnerabilità delle forze russe al controllo dello spazio aereo ucraino e alle operazioni aeree avversarie.
L’esteso numero di droni neutralizzati – 47.
552 – testimonia l’importanza strategica di questi sistemi per la ricognizione, l’intelligence e il supporto alle operazioni di terra, e la difficoltà russa nel mantenerne una produzione e un impiego continui.
Infine, la perdita di navi, imbarcazioni e persino un sottomarino sottolinea una crescente pressione sulle capacità navali russe nel Mar Nero e nelle aree circostanti.

È fondamentale interpretare questi dati con cautela, considerando le possibili implicazioni propagandistiche e la difficoltà intrinseca nel raccogliere informazioni accurate in un ambiente di guerra attiva.
Tuttavia, l’entità delle perdite segnalate, che investe sia il personale che le risorse materiali, suggerisce una situazione critica per le forze armate russe, indicando un conflitto prolungato e costoso, con impatti significativi sulla loro capacità operativa e sulla stabilità economica della Federazione.

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