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Smotrich approva nuove costruzioni: tensioni altissime in Cisgiordania

Il ministro israeliano delle Finanze, Bezalel Smotrich, figura di spicco della destra radicale, ha ufficializzato l’avvio di un piano di espansione insediativa nella zona E1 della Cisgiordania, un’area strategica di cruciale importanza per le prospettive di pace regionale.
L’approvazione, formalizzata con un decreto che prevede la costruzione di 3.401 nuove unità abitative destinate ai coloni, rappresenta una mossa che solleva interrogativi profondi e riaccende le tensioni in un contesto già estremamente fragile.

L’annuncio, diffuso dai principali media israeliani, come il Jerusalem Post, il Times of Israel e Ynet, non è stato percepito come un mero aggiornamento urbanistico, ma come una dichiarazione di intenti con implicazioni politiche di vasta portata.

Smotrich, durante una conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio di Yesha, Israel Ganz, e con il sindaco di Ma’aleh Adumim, Guy Yifrach, ha esplicitamente affermato che l’espansione insediativa renderebbe di fatto impraticabile la creazione di uno Stato palestinese indipendente, un elemento chiave per qualsiasi futuro accordo di pace.

La zona E1, situata tra Gerusalemme Est e il villaggio palestinese di Jericho, riveste un’importanza strategica considerevole.

La sua colonizzazione impedisce, di fatto, la creazione di una connessione territoriale tra le aree della Cisgiordania controllate dalla Autorità Palestinese, frammentando le future prospettive di uno Stato palestinese e consolidando l’occupazione israeliana.

L’approvazione di questo piano si inserisce in un quadro più ampio di politiche insediatizie aggressive, spesso condannate dalla comunità internazionale, che vedono l’espansione continua di insediamenti israeliani nei territori palestinesi occupati.

Queste attività sono considerate illegali secondo il diritto internazionale e rappresentano un ostacolo significativo per la realizzazione di una soluzione a due Stati, ampiamente sostenuta come l’unica via per garantire la sicurezza e la stabilità nella regione.
L’annuncio di Smotrich non solo alimenta le critiche interne ed esterne, ma anche le preoccupazioni di un’escalation di violenza e instabilità, in un momento in cui i tentativi di dialogo e di riavvicinamento tra israeliani e palestinesi sono in una fase di stallo.

La decisione, interpretata come un gesto provocatorio, rischia di compromettere irreparabilmente qualsiasi speranza di un futuro basato sulla coesistenza pacifica e sulla giustizia per entrambi i popoli.
Il dibattito è ora acceso, con forti reazioni da parte della comunità internazionale e con un futuro incerto per le prospettive di pace nella regione.

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