Il corteo barocco della Transumanza madrilena, un’eco vibrante di tradizioni secolari, si fa strada annualmente nel cuore della capitale spagnola.
Ben più di una semplice parata, questo evento è una potente rivendicazione culturale e ambientale.
Centinaia di ovini, caprini e, talvolta, bovini, guidati dai pastori con le loro vesti tradizionali, invadono le vie del centro, un flusso di vita agreste in contrasto con l’architettura monumentale e il ritmo frenetico della città.
Questa processione non è un mero spettacolo folkloristico, ma una strenua difesa di un patrimonio ancestrale.
Il Festival celebra e, allo stesso tempo, denuncia la progressiva erosione dei “cañadas reales”, antichi tracciati transumani che solcavano la penisola iberica, arterie vitali per l’economia e la sussistenza delle comunità rurali per secoli.
Questi sentieri, essenziali per il movimento stagionale del bestiame, sono oggi sempre più soffocati dall’avanzata inesorabile dell’urbanizzazione, dalla frammentazione del territorio e dalla cementificazione incontrollata.
La Transumanza, in sé, rappresenta una pratica agricola complessa e sostenibile, un equilibrio millenario tra uomo, animale e ambiente.
Implica la migrazione del bestiame tra pascoli estivi, spesso in altura, e pascoli invernali, consentendo il ripristino delle risorse vegetali e la conservazione della biodiversità.
Ogni transumanza è una danza ritmica scandita dalle esigenze del gregge, dalle condizioni climatiche e dalle conoscenze tramandate oralmente di generazione in generazione.
Il Festival, quindi, non solo chiede la protezione fisica dei “cañadas reales”, ma anche il riconoscimento del valore intrinseco della transumanza come patrimonio immateriale dell’umanità.
Sottolinea l’importanza di preservare le competenze tradizionali dei pastori, la loro profonda conoscenza degli ecosistemi montani e la loro capacità di adattamento alle sfide del cambiamento climatico.
Inoltre, il corteo transumante funge da monito sulla necessità di ripensare il nostro rapporto con il territorio, promuovendo modelli di sviluppo più sostenibili e inclusivi, che valorizzino le risorse locali e le comunità rurali.
Il canto dei pastori, il belan delle pecore e l’odore della lana grezza risuonano come un appello alla responsabilità, un invito a non dimenticare le radici culturali e ambientali che ci legano alla terra.
La Transumanza madrilena è, in definitiva, una festa della resilienza, una celebrazione della memoria e un grido di speranza per il futuro.