15 maggio 2025 – 09:50
La mostra “Oriri” di Francesco Bellina, un percorso fotografico che esplora il difficile legame tra le vittime di schiavitù sessuale e i loro carnefici, è pronta ad essere inaugurata nella sala Arengario del Palazzo di Giustizia Alessandro Criscuolo di Napoli. Questo progetto, frutto di anni di lavoro condotto dal 2016 al 2020, sarà visibile fino al 16 giugno e arriva a Napoli grazie all’interessamento del Movimento per la Giustizia – art. 3 E.T.S..Con “Oriri”, Bellina offre una testimonianza potente e cruda che sfida il silenzio e la complicità della società, affinché le vittime di schiavitù sessuale possano finalmente avere voce, volto e giustizia. L’artista esplora i meccanismi di controllo e manipolazione utilizzati dagli sfruttatori per assicurarsi la fedeltà delle loro vittime, spesso ricorrendo ai servigi dei sacerdoti di culti locali.La mostra sarà al centro dell’incontro del 16 giugno alle 11, che sarà introdotto e moderato da Ida Teresi, sostituto procuratore nazionale antimafia e componente del direttivo del Movimento per la Giustizia Art 3 Ets. Inoltre, interverranno Maria Rosaria Covelli, presidente della Corte d’Appello di Napoli; Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo; Marta Correggia, giudice del Tribunale di Napoli Sezione Lavoro; e Francesco Bellina stesso, artista e autore di “Oriri”.Dopo l’incontro, seguirà un momento di incontro con prodotti delle aziende che lavorano su terre e in immobili confiscati alla camorra e occupano giovani con disabilità, grazie all’apporto della cooperativa sociale Eureka. Questo evento rappresenta un ulteriore passo verso la trasparenza e la responsabilizzazione dei soggetti coinvolti nelle vicende legate al crimine organizzato.La mostra “Oriri” si propone di creare una riflessione profonda sulla complessità delle dinamiche sociali che conducono alla schiavitù sessuale, mettendo in luce la difficile condizione delle vittime e le loro necessità di giustizia.