Nel cuore della notte, l’intervento congiunto dei Carabinieri della sezione radiomobile della Compagnia di Marano e della locale Stazione ha interrotto un episodio di violenza all’interno di un Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) situato a Calvizzano, in provincia di Napoli.
L’evento, i cui contorni precisi sono ancora in fase di ricostruzione, ha coinvolto tre richiedenti asilo politico, originari rispettivamente di Tunisia e Bangladesh, gettando luce sulle dinamiche complesse che spesso si manifestano in strutture di questo tipo.
Secondo le prime ricostruzioni, un cittadino tunisino, in possesso di un coltello e, successivamente accertato, di una pistola rivelatasi fittizia, avrebbe materialmente aggredito due cittadini del Bangladesh.
L’aggressione, innescata da cause attualmente in corso di accertamento, ha scatenato un inizio di colluttazione con il coinvolgimento di altri ospiti del CAS, creando un clima di crescente tensione.
La rapida ed efficace risposta dei militari dell’Arma dei Carabinieri è stata determinante per sedare gli animi, prevenendo l’escalation del conflitto e ristabilendo l’ordine all’interno del centro.
L’intervento dei Carabinieri non si è limitato alla mera gestione dell’emergenza.
È seguita un’accurata attività di identificazione dei tre individui coinvolti, culminata nella denuncia dei loro nominativi alla Procura della Repubblica.
Oltre alla denuncia, è stata disposta una valutazione delle condizioni mediche dei tre soggetti, che sono stati trasportati in ospedale per accertamenti e cure delle lievi lesioni riportate.
L’episodio solleva interrogativi importanti sulla gestione della convivenza all’interno dei CAS, spazi che spesso accolgono individui provenienti da contesti culturali e sociali differenti, con storie personali complesse e spesso segnate da traumi.
La presenza di armi, anche se in questo caso una si è rivelata simulata, e la rapida degenerazione della situazione in una rissa, indicano la necessità di rafforzare i sistemi di prevenzione e di mediazione, nonché di potenziare la formazione del personale addetto all’accoglienza, affinché sia in grado di gestire in modo efficace le dinamiche interpersonali e di garantire un ambiente sicuro e rispettoso per tutti gli ospiti.
L’indagine è in corso per chiarire le motivazioni che hanno portato all’aggressione e per accertare eventuali responsabilità.