martedì 14 Ottobre 2025
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Alfano Riscoperto: Napoli al centro della riscoperta operistica.

Franco Alfano, figura complessa e spesso relegata ai margini del panorama operistico italiano, è al centro di un’iniziativa di riscoperta che si terrà a Napoli.
In occasione del centocinquantesimo anniversario della sua nascita, il Conservatorio San Pietro a Majella, sotto la guida del direttore Gaetano Panariello, in collaborazione con l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, ospita un convegno volto a restituire ad Alfano il posto che gli spetta nella storia della musica.
L’opportunità è cruciale, specialmente in un’era in cui le programmazioni teatrali osano rispolverare opere meno note, come *Risurrezione* e *Sakùntala*, e quando artisti di fama internazionale, come Placido Domingo, si impegnano nella promozione di titoli specifici come *Cyrano de Bergerac*, dimostrando un interesse crescente per la sua produzione.

Nonostante queste recenti aperture e l’attenzione suscitata da alcuni suoi lavori, la critica musicologica ha spesso trascurato la figura di Alfano, focalizzandosi prevalentemente sul suo ruolo di completatore dell’opera pucciniana *Turandot*.

Questa tendenza, pur comprensibile, ha contribuito a offuscare l’originalità e la ricchezza del suo catalogo, che si estende ben oltre tale contributo.
Nato e cresciuto nel fertile terreno del Conservatorio napoletano, Alfano ricevette una formazione rigorosa sotto la guida di maestri di spicco come Alessandro Longo, Camillo de Nardis e Paolo Serrao.
Questa preparazione accademica fu il trampolino di lancio per una carriera internazionale, costellata di successi in teatri di ogni continente.
La sua musica, intrinsecamente legata alla tradizione melodica italiana ma aperta a influenze moderne e a una ricerca timbrica innovativa, rivela un compositore di sensibilità raffinata e di profonda ispirazione.
Il convegno si propone di superare la lettura parziale e riduttiva che ha spesso caratterizzato la ricezione critica di Alfano, concentrandosi non solo sulla sua opera di completamento di Puccini, ma soprattutto sull’esplorazione della sua produzione originale in tutte le sue sfaccettature.

L’obiettivo è quello di ricostruire il contesto storico, culturale e artistico in cui l’autore si è mosso, analizzando le sue scelte stilistiche, le sue influenze e le sue aspirazioni.

Due giornate intense di studio e approfondimento vedranno protagonisti studiosi di fama internazionale, esperti dell’opera alfanesiana e del periodo storico in cui si è sviluppata, affiancati da giovani ricercatori desiderosi di contribuire alla riscoperta di questa figura dimenticata.

Un concerto, eseguito dal Dipartimento di Canto del Conservatorio, offrirà al pubblico l’opportunità di ascoltare in prima persona le composizioni per voce e pianoforte di Alfano, unendo l’analisi teorica all’esperienza musicale.

La rigorosa impostazione scientifica dell’iniziativa è garantita dal Comitato Scientifico e Organizzativo, composto da figure di spicco nel campo della musicologia, tra cui Orazio Maione, Paologiovanni Maione ed Emanuela Grimaccia.

Numerosi altri esperti, quali Pierpaolo De Martino, Paolo Tortiglione, Tiziana Grande, e molti altri, arricchiscono il dibattito con la loro competenza.

Il contributo degli artisti, tra cui Joseph Alexander Allmark, Rosa Cacace, e i maestri del Dipartimento di Canto coordinati da Emma Innacoli, offre una prospettiva pratica e performativa.

Il convegno prenderà il via oggi nella Sala Martucci del Conservatorio San Pietro a Majella, a partire dalle ore 10:00, segnando l’inizio di un percorso di riscoperta e valorizzazione di un compositore che merita di essere riscoperto e apprezzato per la sua originalità e la sua sensibilità artistica.

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