Avellino, A16: Tentato omicidio in autostrada, dramma familiare

Lungo l’autostrada A16 Napoli-Canosa, in un punto compreso nel territorio provinciale di Avellino, si è consumata una vicenda drammatica che ha visto protagonista un uomo, improvvisamente preda di un impeto violento, e una famiglia sull’orlo della tragedia.

Il furgone, guidato dall’uomo, è stato bruscamente arrestato su una piazzola di sosta, segnando l’inizio di un episodio di aggressione che avrebbe potuto sfocare in una perdita irreparabile di vite umane.

La violenza, scatenata in maniera inaspettata, si è manifestata in un tentativo di strangolamento nei confronti della moglie, seduta accanto a lui, mentre il loro bambino di tre anni era presente, testimone impotente dell’orrore.
Il pianto disperato del piccolo, un grido di paura e angoscia, è stato il segnale d’allarme captato da una pattuglia della Polstrada di Avellino, che prontamente si è diretta verso la piazzola.
La scena che gli agenti hanno trovato era sconvolgente: la donna giaceva priva di sensi all’interno del furgone, mentre l’uomo, in uno stato confusionale e apparentemente disorientato, ripeteva a gran voce: “Aiutatemi, l’ho ammazzata”.
La sua dichiarazione, sebbene resa in preda all’agitazione, suggeriva la gravità delle sue azioni e l’immediato pericolo in cui versava la moglie.
Grazie all’intervento rapido e professionale degli agenti, è stata immediatamente praticata la rianimazione cardiopolmonare sulla donna, una manovra salvavita che ha permesso di stabilizzarla e prepararla al trasferimento urgente in ospedale tramite un’ambulanza del 118.

Il bambino, traumatizzato dall’esperienza vissuta, è stato accolto e consolato da operatori di sesso femminile della Polizia di Stato, garantendogli un supporto emotivo cruciale in un momento così delicato.

L’uomo, responsabile di un gesto di estrema gravità, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia, reati che riflettono la sua condotta violenta e la minaccia che rappresentava per l’incolumità dei suoi cari.
La vicenda, resa pubblica attraverso i canali social della Polizia di Stato, in particolare la pagina “Agente Lisa”, solleva interrogativi profondi sulla dinamica della violenza domestica, sull’importanza dell’intervento tempestivo delle forze dell’ordine e sulla necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi così cruciali per la sicurezza e il benessere della collettività.

L’episodio sottolinea, inoltre, la fragilità delle relazioni familiari e l’urgenza di fornire supporto psicologico e legale a tutte le vittime di violenza.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap