Il Comune di Avellino, in una mossa che segna un punto di svolta nella gestione post-scioglimento del consiglio comunale, si appresta a costituirsi parte civile nel complesso procedimento giudiziario denominato “Dolce Vita”, che vede coinvolti ventotto individui, tra cui l’ex sindaco Gianluca Festa.
La decisione, assunta dal commissario straordinario Giuliana Perrotta, riflette una volontà di tutela dell’interesse pubblico e di riaffermazione della legalità nell’amministrazione comunale, precedentemente scossa da accuse di rilevanza penale.
La richiesta di affidare la rappresentanza legale dell’ente all’Ordine degli Avvocati, attraverso l’individuazione di una rosa di tre professionisti, denota una ricerca di competenza e imparzialità nel delicato compito di assistere l’amministrazione durante la fase cruciale dell’udienza preliminare, fissata per il 15 ottobre.
Questa scelta sottolinea l’importanza di un’assistenza legale qualificata, vista la complessità delle accuse mosse agli indagati.
Le accuse pendenti nei confronti degli indagati sono di natura eterogenea e gravissima, spaziando dall’associazione a delinquere, ipotizzando una strutturata rete di comportamenti illeciti, alla corruzione, che investirebbe presunte irregolarità nell’aggiudicazione di appalti e servizi pubblici, fino al falso in atto pubblico, compromettendo l’integrità della documentazione ufficiale, e alla rivelazione di segreto d’ufficio, violando il dovere di riservatezza nei confronti di informazioni sensibili.
Di particolare rilevanza è l’assenza del nome del precedente sindaco, Laura Nargi, tra coloro per i quali la Procura ha richiesto il rinvio a giudizio.
La notizia, sebbene interpretata come una potenziale archiviazione, solleva interrogativi e potrebbe aprire a nuove indagini o revisioni delle accuse già formulate.
L’esito della vicenda giudiziaria che riguarda l’ex sindaco, e le ragioni che hanno portato alla richiesta di archiviazione, rappresentano un elemento chiave per comprendere appieno la dinamica complessiva dell’inchiesta “Dolce Vita” e le sue implicazioni per il futuro amministrativo di Avellino.
La costituzione di parte civile da parte del Comune segna una nuova fase, evidenziando una necessità di risarcimento del danno, non solo patrimoniale ma anche d’immagine, subito dall’intera comunità avellinese, e un impegno a recuperare la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni.
L’inchiesta, pur rappresentando un momento di crisi, potrebbe anche costituire un’opportunità per una profonda riflessione sui processi decisionali e sulla necessità di rafforzare i controlli interni per prevenire il ripetersi di fenomeni di natura illecita.