Avellino si trova sull’orlo di una gestione commissariale, con un’ombra sempre più lunga che si proietta sul futuro amministrativo del capoluogo irpino. Il rendiconto di gestione del 2024, pilastro fondamentale per la trasparenza e la responsabilità dell’azione amministrativa, è stato respinto dal consiglio comunale con una votazione schiacciante (18 voti contrari contro 13 a favore), segnando un punto di non ritorno per l’amministrazione guidata da Laura Nargi.Questo esito, lungi dall’essere una sorpresa, è il culmine di un periodo di crescenti tensioni e fratture interne alla maggioranza. La crisi, covata silenziosamente per mesi, è deflagrata nelle ultime settimane con la rottura formale dei due gruppi di maggioranza – Davvero e W La Libertà – nei confronti della sindaca. La decisione dei consiglieri di questi gruppi, fortemente legati all’ex sindaco Gianluca Festa, di dissociarsi dall’azione amministrativa, si è concretizzata con le dimissioni collettive di sette assessori, un gesto simbolico che ha accelerato la spirale negativa.L’approvazione del rendiconto di gestione rappresenta un obbligo legale e un atto di trasparenza verso i cittadini. Il rifiuto del consiglio comunale non è solamente un diniego a una semplice formalità contabile, ma un campanello d’allarme che segnala una profonda crisi politica e una perdita di fiducia nel governo locale.La Prefettura di Avellino, sotto la guida di Rossana Riflesso, è ora chiamata a intervenire. La procedura prevede un diffida formale ai trenta consiglieri comunali, offrendo loro un ultimatum di venti giorni per approvare il rendiconto. In caso di mancato adempimento, lo scioglimento del consiglio comunale e l’assunzione di un commissario prefettizio diventeranno inevitabili, con conseguenze significative per la gestione della città e la sua capacità di affrontare le sfide future.Questa situazione solleva interrogativi sulla stabilità delle istituzioni locali, sull’importanza del dialogo costruttivo tra le forze politiche e sulla necessità di garantire la continuità dell’azione amministrativa a beneficio della comunità. L’esperienza di Avellino rappresenta un monito per tutte le amministrazioni pubbliche, sottolineando l’importanza cruciale della responsabilità, della trasparenza e del rispetto delle regole democratiche. Il futuro amministrativo di Avellino è ora sospeso in un equilibrio precario, in attesa di una svolta che potrebbe ridisegnare il panorama politico locale.
Avellino sull’orlo del commissariamento: resa dei conti in consiglio comunale.
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