venerdì 19 Settembre 2025
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Napoli

Bacoli, sentenza shock: 10 anni per l’ex moglie del finanziere

La vicenda che ha scosso Bacoli, in provincia di Napoli, si è conclusa con la sentenza di primo grado che condanna Viviana Pagliarone a dieci anni di reclusione per il tentato omicidio del maggiore della Guardia di Finanza Gabriele Agostini.
Un atto violento, perpetrato il 21 marzo 2023, che ha rischiato di avere conseguenze fatali per il finanziere, miracolosamente sopravvissuto all’esplosione di un ordigno improvvisato posizionato sulla sua autovettura.

Parallelamente, Franco Di Pierno, ritenuto l’artefice materiale della bomba, ha ricevuto la stessa condanna, emessa il 13 novembre 2024, nel corso di un processo celebrato con il rito abbreviato.

L’inchiesta, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, ha fatto luce su una spirale di rancore e conflitto che ha portato a un piano premeditato e di estrema gravità.

Le indagini, protrattesi per un anno e caratterizzate da un’approfondita analisi forense e tecnica, si sono rivelate decisive per l’identificazione e la ricostruzione delle dinamiche criminali.

Elemento cruciale si è dimostrato l’esame dei dispositivi mobili, in particolare quello di Di Pierno, che ha permesso di estrapolare fotografie e messaggi compromettenti inviati dall’ex moglie del finanziere, Viviana Pagliarone, gettando luce sul suo coinvolgimento nella vicenda.

L’atto criminale, lungi dall’essere un gesto impulsivo, si è manifestato come l’apice di una disputa protratta nel tempo, innescata dalla complessa gestione dell’affidamento del figlio della coppia.

La vicenda solleva interrogativi profondi sulla fragilità dei rapporti familiari, sulla gestione del conflitto post-separazione e sull’uso della violenza come presunto strumento per risolvere dispute legali e personali.

Le indagini hanno rivelato che Di Pierno, a seguito di istruzioni e sollecitazioni provenienti da Pagliarone, aveva effettuato diversi sopralluoghi nella zona di Bacoli per pianificare l’attentato.

L’esecuzione del piano prevedeva l’utilizzo di un telecomando per detonare l’ordigno a distanza, dimostrando un alto grado di premeditazione e una spietata indifferenza verso la vita del finanziere.

La condanna, sebbene rappresenti una giustizia per la vittima e la sua famiglia, non può cancellare l’orrore e la paura generati da un atto di tale gravità, che ha profondamente segnato la comunità locale.
La vicenda pone l’attenzione sulla necessità di rafforzare i servizi di supporto psicologico e legale per le persone coinvolte in situazioni di separazione conflittuali, al fine di prevenire l’escalation della violenza e proteggere la sicurezza pubblica.

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