Un mare di bandiere palestinesi ha dipinto il pontile nord di Bagnoli, a Napoli, in una manifestazione che ha visto la partecipazione di diverse migliaia di persone.
Il grido “Noi sappiamo da che parte stare, Palestina libera dal fiume al mare” ha risuonato forte, accompagnato dall’esplicita condanna delle azioni israeliane, percepite come criminali.
L’immagine è stata amplificata dalla presenza in mare di un gommone, anch’esso fiero di sventolare i colori della Palestina.
L’azione simbolica di stendere una bandiera palestinese lungo l’estensione del pontile ha rappresentato un momento culminante, un atto di resilienza e di presa di posizione che ha resistito sotto lo sguardo attento delle forze dell’ordine – polizia sul pontile e motovedetta della Guardia di Finanza a sorveglianza della costa.
La partecipazione massiccia, come sottolineato da uno degli organizzatori, va ben oltre un mero gesto di protesta.
Essa riflette un profondo sentimento di solidarietà con il popolo palestinese, radicato in una coscienza civica che si fa sentire con forza a Napoli e a Bagnoli.
Questa manifestazione non è isolata, ma si inserisce in una più ampia lotta contro dinamiche di potere globali, percepite come ingiuste e oppressive.
La scelta di Bagnoli come luogo della manifestazione non è casuale.
Il quartiere, segnato da una storia di speculazione immobiliare legata all’America’s Cup, e flagellato dal bradisismo – un fenomeno geologico che ne mette a rischio la stabilità – è un territorio abbandonato, dove l’intervento dello Stato e della politica si è dimostrato largamente insufficiente, preferendo celebrare eventi simbolici piuttosto che affrontare le reali necessità della popolazione.
La manifestazione assume quindi una valenza di denuncia verso un sistema che privilegia interessi economici a discapito del benessere sociale e della tutela del territorio.
Tra i presenti, figura l’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, testimoniando l’ampio consenso attorno alla causa palestinese.
L’incontro si è concluso con l’annuncio di prossime iniziative, tra cui una mobilitazione in vista della visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’inizio dell’anno scolastico.
Questo suggerisce una volontà di mantenere alta l’attenzione sulla questione palestinese e di utilizzare ogni occasione per veicolare messaggi di solidarietà e di richiesta di giustizia, integrando la battaglia per la Palestina in un più ampio impegno politico e sociale.
La manifestazione a Bagnoli si configura quindi come un atto di resistenza, un invito a riflettere sulle responsabilità individuali e collettive, e un impegno concreto per un futuro più equo e pacifico.







