giovedì 14 Agosto 2025
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Bambini di Gaza, un faro di speranza a Napoli

Nel cuore della notte napoletana, l’arrivo di due infanti provenienti dalla Striscia di Gaza ha illuminato l’Ospedale Pediatrico Santobono Pausilipon, un faro di speranza in un mare di dolore.
Rayan, un bimbo di poco più di un anno proveniente da Dair Al-Balah, e Sham, di due anni, giunta da Khan Younis, sono stati accolti con la sollecitudine e la professionalità che contraddistinguono l’istituzione.
Accompagnati dai genitori rispettivi, questi piccoli portano con sé le cicatrici invisibili di un conflitto che ha sconvolto le loro esistenze.
L’emergenza sanitaria che ha reso necessario il loro trasferimento ha richiesto una complessa operazione di evacuazione, orchestrata con precisione dalla macchina dello Stato.
Un volo militare, partito da Ciampino, ha consegnato i bambini alle cure napoletane, mentre un’ambulanza del 118 della ASL Napoli 1 Centro li attendeva per il trasporto in ospedale.

La Prefettura e la Regione Campania hanno coordinato ogni fase, testimoniando un impegno concreto verso la tutela della salute dei minori.

L’Ospedale Santobono Pausilipon, da inizio conflitto, si è fatto carico di sei bambini affetti da patologie complesse, un atto di umanità che va oltre i confini geografici e ideologici.

Come sottolinea Rodolfo Conenna, Direttore Generale dell’AORN Santobono Pausilipon, l’ospedale risponde ad una necessità impellente: prendersi cura di chi soffre, senza distinzioni.

L’impegno delle istituzioni si concretizza in un gesto di solidarietà verso una popolazione martoriata, un’affermazione di valori universali in un contesto di profonda crisi umanitaria.

L’accoglienza non si limita all’assistenza medica.

La Fondazione Santobono Pausilipon ha predisposto alloggi dedicati alle famiglie, creando un ambiente protetto e rispettoso, un rifugio sicuro dalle devastazioni della guerra.

L’iniziativa va oltre la cura del corpo, mirando a ricostruire un senso di normalità e speranza.
Grazie a raccolte fondi dedicate ai Corridoi Umanitari, è possibile garantire un sostegno completo e continuativo, che abbraccia ogni aspetto della vita familiare.

Flavia Matrisciano, Direttrice della Fondazione, descrive gli occhi dei bambini come specchio di stanchezza e dolore, ma anche di un profondo sollievo.

La presenza di mediatori culturali si rivela fondamentale, non solo per facilitare la comunicazione con il personale sanitario, ma anche per favorire l’integrazione dei bambini e delle loro famiglie nel contesto di cura e accoglienza, abbattendo barriere linguistiche e culturali.
L’arrivo di Rayan e Sham rappresenta una denuncia silenziosa, un monito di fronte all’indifferenza globale che avvolge la tragedia di Gaza.
Come afferma il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, le strutture sanitarie napoletane, in particolare il Santobono, si configurano come un presidio di professionalità, solidarietà e vicinanza alla popolazione palestinese, un atto di resistenza contro la violenza e la disumanità.
È un impegno a testimoniare, con la cura e l’assistenza, la dignità inviolabile di ogni essere umano, soprattutto dei più vulnerabili.

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