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Brusciano, Omicidio De Longis: Arrestato Complice del Clan Rega

L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Napoli, eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, sigla un capitolo nell’inchiesta sulla tragica scomparsa di Fortunato De Longis, barbaramente assassinato a Brusciano il 24 marzo 2019.

Le accuse, di gravità eccezionale, includono omicidio premeditato e il reato di traffico illecito di armi, circostanze ulteriormente aggravate dalla connotazione mafiosa dell’azione, un elemento centrale nelle ricostruzioni degli inquirenti.

L’indagine, condotta con metodo rigoroso e supportata da un complesso apparato investigativo che ha combinato attività tradizionali di raccolta prove, intercettazioni telefoniche e ambientali, e fondamentali collaborazioni con persone che hanno scelto di collaborare con la giustizia, ha delineato un quadro inquietante.
Secondo le ricostruzioni dei pubblici ministeri antimafia, l’uomo colpito dalla misura cautelare sarebbe un esecutore materiale legato al clan Rega, potente organizzazione criminale che opera nel territorio di Brusciano e nel più ampio contesto dell’area nolana.

L’omicidio di De Longis, apparentemente un episodio di violenza locale, si inserisce in una più ampia logica di controllo del territorio e di gestione degli interessi illeciti, un aspetto cruciale che ha portato gli inquirenti a qualificare il fatto come reato di iniziativa di associazione mafiosa.

Si presume che il clan Rega, attraverso questo atto violento, volesse eliminare una figura considerata scomoda o potenzialmente pericolosa per i propri affari.

Il movente preciso dell’omicidio, sebbene ancora oggetto di approfondimento investigativo, sembra riconducibile a dinamiche interne al tessuto criminale, forse legate a dispute per il controllo di attività illegali come l’estorsione o il traffico di stupefacenti.

Il fatto che l’agguato sia stato messo a segno a colpi di arma da fuoco, con una precisa pianificazione e l’impiego di più persone, testimonia la spietatezza e l’organizzazione dei responsabili.

Il ruolo di “autista” del motociclo, che ha supportato l’esecutore materiale nell’azione omicidiaria, aveva già visto un suo complice colpito da una misura cautelare in precedenza, il 28 maggio 2021, evidenziando la complessità della rete criminale e la sua capacità di agire a più livelli.
L’attuale provvedimento cautelare rappresenta un passo avanti significativo nella lotta alla criminalità organizzata e contribuisce a disarticolare ulteriormente la struttura operativa del clan Rega, alimentando la speranza di una maggiore sicurezza per la comunità locale e di un futuro libero dalla morsa della camorra.

L’inchiesta prosegue, con l’obiettivo di accertare tutte le responsabilità e di ricostruire completamente le dinamiche che hanno portato a questo tragico evento.

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