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Caivano, Appello Rimandato: Nuovi Dubbi Sulla Responsabilità

L’attesa per la sentenza d’appello nel caso di Caivano, che coinvolge due uomini accusati di violenza sessuale nei confronti di due cugine di 10 e 12 anni, si protrae con una nuova fase di rinvio, presumibilmente fissata per l’11 novembre.
Il caso, che ha scosso profondamente l’opinione pubblica, continua a generare un intenso dibattito sul tema della responsabilità penale, la valutazione delle capacità intellettive e la giustizia per le vittime di abusi.
Durante l’ultima udienza, l’avvocato Giovanni Cantelli, difensore di Pasquale Mosca, ha formalmente richiesto un differimento, motivandolo con la necessità di esaminare approfonditamente una perizia cruciale.

Tale perizia, disposta dal giudice, ha valutato, con apparente certezza, le capacità di intendere e volere di Mosca, il che solleva interrogativi complessi sulla sua imputabilità e sulla legittimità di una condanna severa.
L’avvocato Cantelli intende ora elaborare una memoria scritta, integrata dalle valutazioni di un medico di parte, per contestare i risultati della perizia ufficiale e presentare al giudice un quadro più completo della situazione.

La richiesta di rinvio si aggiunge a una serie di manovre difensive che hanno caratterizzato l’intero processo.

L’avvocato Dario Carmine Procentese, legale di Giuseppe Varriale, aveva precedentemente proposto una pena concordata, quantificata in 11 anni e 2 mesi, una soluzione che avrebbe implicato una riduzione della pena in cambio di un riconoscimento di colpa.

Tale proposta, tuttavia, non ha trovato riscontro in sede di pubblica accusa, con il sostituto procuratore generale che si è opposto e ha mantenuto ferma la richiesta di conferma della condanna in primo grado per Mosca.

Il caso di Caivano non è solo una vicenda giudiziaria; è un termometro che misura le fragilità del sistema di tutela minorile e la difficoltà di affrontare temi delicati come la violenza sessuale e la valutazione della responsabilità penale in individui con presunte compromissioni intellettive.

La discussione intorno alla perizia disposta per Mosca, in particolare, apre un dibattito più ampio sulla necessità di protocolli rigorosi e trasparenti nella valutazione delle capacità di intendere e volere, al fine di garantire equità e certezza del diritto.
La sentenza d’appello, pertanto, non sarà solo il risultato di un processo, ma un momento cruciale per la riflessione collettiva sulla giustizia, la protezione dei minori e il ruolo della legge nella società.
La complessità del caso impone un’analisi approfondita delle dinamiche psicologiche, sociali e legali in gioco, al fine di evitare decisioni affrettate e di garantire che la giustizia sia effettivamente percepita come equa e imparziale.

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