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Cambio al vertice della Procura di Reggio Calabria: Borrelli subentra a Bombardieri

La transizione di consegne al vertice della Procura di Reggio Calabria ha segnato un momento significativo per l’istituzione giudiziaria e per l’intera regione.

Giuseppe Borrelli assume ufficialmente l’incarico di Procuratore, subentrando a Giovanni Bombardieri, il quale intraprende un nuovo percorso professionale alla guida della Procura di Torino.

La cerimonia, presieduta dalla Presidente del Tribunale Maria Grazia Arena, ha visto la partecipazione di numerosi magistrati calabresi e del Procuratore Nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, sottolineando l’importanza strategica del ruolo e le sfide che attendono il nuovo procuratore.
L’Aula della Corte d’Assise ha fatto da cornice a questo passaggio di testimone, che ha visto il procuratore facente funzioni, Giuseppe Lombardo, cedere le redini all’entrante Giuseppe Borrelli.

Nel suo discorso, Borrelli ha espresso un profondo senso di responsabilità e un rinnovato impegno verso la comunità reggina.

Ripercorrendo la sua precedente esperienza come aggiunto a Catanzaro, ha descritto un territorio ricco di potenzialità soffocato da una presenza mafiosa pervasiva, che ne ostacola lo sviluppo e perpetua disuguaglianze sociali.
Il ritorno in Calabria, dopo oltre undici anni, è animato da una passione incrollabile e dalla consapevolezza di un compito arduo.
Borrelli ha enfatizzato il ruolo cruciale della magistratura nell’attuale contesto storico, sottolineando la necessità di fornire risposte efficienti e tempestive, superando approcci burocratici e impersonalizzati.
Ha ribadito l’importanza di considerare ogni procedimento non come un mero insieme di atti, ma come un impatto diretto sulla vita delle persone coinvolte, richiedendo un approccio umano e ponderato.

La sua visione implica una profonda riflessione sul ruolo dell’istituzione giudiziaria, che deve essere garante di giustizia e al tempo stesso custode della dignità umana.
Giovanni Melillo, Procuratore Nazionale Antimafia, ha espresso piena fiducia nella capacità di Borrelli di comprendere la complessità e la portata dell’impegno richiesto per contrastare efficacemente la ‘ndrangheta.
Ha sottolineato come l’azione di contrasto debba essere alimentata da una coesione interna, da una capacità di coordinamento che si estenda a livello nazionale e internazionale.

La DDA, in particolare, si trova di fronte a una sfida impegnativa, che richiede un elevato livello di professionalità e un costante aggiornamento delle tecniche investigative, in linea con le evoluzioni del fenomeno criminale, ormai radicato in molteplici contesti transnazionali.

Giuseppe Lombardo, nel suo discorso di saluto, ha descritto l’importanza di una figura esperta e autorevole come Borrelli per guidare la Procura.
Ha riconosciuto il valore del team di magistrati che lo affiancano, evidenziando la loro competenza, dedizione e sensibilità verso le persone coinvolte nei procedimenti.

Ha fatto riferimento all’episodio traumatico del 2010 (l’attentato alla Procura), sottolineando come la memoria di quell’evento resti una costante e richieda un’attenzione particolare.
Il lavoro della magistratura giudicante è stato riconosciuto come fondamentale, e apprezzato per la sua capacità di fornire risposte complesse in un contesto di problematiche vaste e intricate.

La Calabria merita giustizia, e questo passa attraverso un impegno costante e virtuoso da parte di tutte le componenti del sistema giudiziario.

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