sabato 2 Agosto 2025
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Napoli

Camorra a Napoli: ordinanza cautelare per presunto affiliato.

L’ombra della camorra si allunga sulla periferia di Napoli, con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di Claudio Riccardo Garavini, ventenne presunto esponente del gruppo noto come “delle case gialle” nel quartiere Pianura.

Questa formazione criminale, strettamente legata al clan Esposito-Marsicano, figura centrale nel panorama delle attività illecite che affliggono la città.
L’ordinanza, notificata dai carabinieri di Bagnoli nel contesto detentivo in cui Garavini si trova, è frutto di un’indagine condotta sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, che ne ha ravvisato i presupposti per un provvedimento restrittivo.
Il giovane, già gravato da una precedente accusa per una brutale aggressione armata avvenuta in un bar della zona di Chiaia il primo febbraio, è ora accusato di aver perpetrato una gambizzazione il 9 febbraio.
Le accuse specifiche includono la detenzione e il porto illegale di armi da fuoco, circostanze aggravate dalla chiara connotazione mafiosa delle azioni compiute.
L’utilizzo di armi e la violenza indiscriminata, come testimonia l’episodio della gambizzazione, evidenziano la spietatezza e la pericolosità del gruppo criminale.
L’intervento di alcuni residenti, che prontamente allertarono le forze dell’ordine in seguito allo sparo, ha evitato che le conseguenze potessero essere ancora più tragiche, sottolineando un atto di coraggio civico in un contesto spesso dominato dalla paura e dall’omertà.
L’inchiesta, sviluppatasi attraverso un’approfondita analisi delle prove, si è basata su diversi elementi cruciali: la testimonianza diretta della vittima, che ha fornito dettagli essenziali sull’evento; l’esame minuzioso del traffico telefonico, che ha permesso di ricostruire i collegamenti tra i soggetti coinvolti; e l’acquisizione e l’analisi di immagini di videosorveglianza, che hanno fornito una prova visiva del coinvolgimento di Garavini nel ferimento.
Questi elementi, integrati e valutati congiuntamente, hanno permesso ai carabinieri di delineare un quadro preciso e circostanziato del ruolo di Garavini nell’atto criminale, rafforzando l’ipotesi di una struttura organizzata e di una precisa volontà di intimidazione e controllo del territorio.

La vicenda ripropone, in un contesto di crescente attenzione alla criminalità organizzata, la necessità di una più efficace collaborazione tra istituzioni e cittadini per contrastare il fenomeno mafioso e tutelare la legalità.

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