Nel 2024, la Campania ha registrato un drammatico allontanamento dagli obiettivi di sicurezza stradale europei, con un incremento allarmante della mortalità che contrasta nettamente con il trend nazionale.
I dati Istat rivelano un aumento del 18,6% dei decessi sulle strade regionali rispetto al 2023, in netto contrasto con il lieve calo dello 0,3% a livello nazionale, evidenziando un’emergenza che richiede un’analisi approfondita e interventi mirati.
L’anno 2024 ha visto 10.874 incidenti, traducendosi in 261 vittime e 15.386 feriti.
Questa situazione si inserisce in un quadro storico preoccupante: mentre l’Italia nel suo complesso ha ridotto le vittime stradali del 26,3% negli ultimi quindici anni, la Campania ha subito un aumento del 2,8%.
L’incremento più recente, considerando il quinquennio 2019-2024, è particolarmente grave: un aumento del 17% dei decessi, contro un calo nazionale del 4,5%, indicando un peggioramento strutturale.
Questi eventi pesano significativamente sull’economia regionale, generando costi sociali per 1,3 miliardi di euro, equivalenti a 233 euro a persona e rappresentando il 7,2% del totale nazionale.
Questa spesa, oltre che rappresentare un onere economico, sottrae risorse preziose da altri settori cruciali per lo sviluppo della regione.
L’analisi geografica dell’incidentalità individua aree particolarmente critiche: la statale Appia, l’asse mediano, la tirrenica inferiore, la sorrentina, i tratti autostradali a nord di Napoli e lungo il litorale casertano, e la tangenziale di Napoli sono i corridoi più a rischio.
Le province di Caserta, Napoli e Salerno mostrano gli indici di mortalità più elevati, mentre Avellino presenta una situazione stabile e Benevento una diminuzione, seppur insufficiente a invertire la tendenza regionale.
Una parte preponderante, il 75,1% (8.166 incidenti su quasi 11.000), si concentra sulle strade urbane, con un tragico bilancio di 127 vittime, quasi la metà del totale regionale.
Il tasso di mortalità è particolarmente elevato nella fascia di età 15-29 anni (8,4 per 100.000 abitanti), riflettendo una vulnerabilità accentuata in questa categoria demografica, e risulta rilevante anche nelle fasce 30-44 e dai 65 anni in su, indicando un problema di sicurezza che investe diverse generazioni.
L’analisi delle cause degli incidenti rivela un quadro allarmante: distrazione alla guida, manovre irregolari e eccesso di velocità si configurano come le cause principali, rappresentando complessivamente il 35,4% dei casi.
Questa concentrazione di fattori umani suggerisce la necessità di campagne di sensibilizzazione più efficaci e controlli più rigorosi.
È imperativo, inoltre, investigare le dinamiche che portano alla distrazione alla guida, considerando l’uso di dispositivi digitali e la crescente complessità del traffico urbano.
Un approccio multidisciplinare, che coinvolga forze dell’ordine, istituzioni sanitarie e associazioni di categoria, si rende indispensabile per affrontare questa emergenza e per perseguire gli obiettivi europei di riduzione della mortalità stradale entro il 2030.






