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giovedì 13 Novembre 2025

Campania, nuova emergenza rifiuti: discariche abusive nella Terra dei Fuochi

L’emergenza rifiuti in Campania, una piaga che affligge il territorio da decenni, si ripresenta con la scoperta di due nuove discariche abusive, individuate a Cesa e Gricignano d’Aversa, due comuni situati nel cuore della cosiddetta “Terra dei Fuochi”, un’area segnata da una drammatica combinazione di criminalità organizzata, inquinamento ambientale e disinteresse amministrativo.

Queste operazioni, condotte dai Carabinieri, evidenziano una persistente e preoccupante vulnerabilità del tessuto ambientale e sociale.

A Gricignano, l’intervento ha permesso di sequestrare circa due tonnellate di rifiuti speciali pericolosi e non, abbandonati in via Casolla.

La composizione del materiale sequestrato – vernici, cavi elettrici, guaine – testimonia la natura industriale e potenzialmente tossica di questi scarti, spesso derivanti da attività abusive o da smaltimenti illegali.

La mancanza di sistemi di sorveglianza nell’area, un difetto strutturale che ne facilita l’accesso ai malintenzionati, è stata segnalata al Comune per successive valutazioni e interventi.

L’indagine è ora orientata a identificare i responsabili di questa gestione illecita, un reato che comporta gravi ripercussioni sulla salute pubblica e sull’ecosistema.

Il secondo intervento a Cesa, in via Tevere, ha rivelato una situazione ancora più allarmante: un’area di oltre mille metri quadrati trasformata in una vera e propria discarica incontrollata.

Il sequestro, effettuato con il supporto del Nucleo Carabinieri Forestale, ha permesso di rinvenire una vasta gamma di rifiuti speciali pericolosi, tra cui sostanze oleose, attrezzi meccanici, materiale ferroso, e, soprattutto, uno scarico di acque reflue non autorizzato, un indicatore di pratiche industriali clandestine o di un inquinamento gravissimo.
La presenza di questi scarichi è particolarmente inquietante, in quanto può contaminare le falde acquifere, con conseguenze devastanti per l’intera comunità.

Le indagini hanno portato all’identificazione e alla denuncia del proprietario del terreno, un cittadino residente nel comune di Cesa, accusato di violazioni ambientali.

Oltre al procedimento penale, nei suoi confronti sono state elevate pesanti sanzioni amministrative per un importo complessivo di 19.133 euro, una cifra significativa ma che appare spesso insufficiente a fronte del danno ambientale causato.

Questi episodi non sono isolati, ma si inseriscono in un quadro più ampio di illegalità e degrado ambientale che affligge la “Terra dei Fuochi”.
La gestione dei rifiuti in quest’area è spesso compromessa da attività illecite, che sfruttano la debolezza delle istituzioni e la mancanza di controlli per scaricare illegalmente rifiuti pericolosi, generando gravi rischi per la salute umana e per l’ambiente.

L’inquinamento del suolo e delle acque, l’aumento delle malattie legate all’esposizione a sostanze tossiche, e la costante minaccia di incendi sono solo alcune delle conseguenze di questa emergenza.
Le azioni dei Carabinieri, pur essendo fondamentali, rappresentano solo una parte della soluzione.
È necessario un impegno più ampio e coordinato da parte di tutte le istituzioni, a livello locale, regionale e nazionale, per contrastare efficacemente il fenomeno delle discariche abusive, rafforzando i controlli, promuovendo la legalità, e investendo in tecnologie innovative per la gestione sostenibile dei rifiuti e la bonifica dei siti contaminati.

Solo attraverso un approccio integrato e una maggiore consapevolezza collettiva sarà possibile liberare la “Terra dei Fuochi” da questa eredità di illegalità e inquinamento.

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