Campania: un’inversione di rotta nella gestione dei rifiuti, tra progressi significativi e sfide persistentiLa Campania segna un punto di svolta nella gestione dei rifiuti urbani, con una raccolta differenziata che nel 2024 si attesta al 58,05%, un incremento sostanziale del 20% rispetto all’anno precedente.
I dati dell’Osservatorio Regionale rivelano un quadro complesso, caratterizzato da performance differenziate tra le province e da una produzione pro capite che, pur in lieve aumento (450 chilogrammi all’anno, 6 kg in più rispetto al 2023), indica un’urgenza di azioni mirate.
Il dato complessivo della produzione di rifiuti urbani si aggira intorno ai 2.6 miliardi di chilogrammi, con una quota non differenziata in diminuzione, sebbene ancora significativa (circa 1.1 miliardi di chilogrammi).
Questo decremento è il risultato di un impegno crescente nella raccolta differenziata, guidato da investimenti strategici nell’infrastruttura e nell’educazione ambientale.
La performance provinciale presenta un mosaico di risultati.
Benevento emerge come provincia virtuosa con una raccolta differenziata che supera il 73%, mentre Napoli, pur mostrando segnali di miglioramento, rimane in posizioni di svantaggio con un dato del 53,22%.
Il divario tra le province non è solo una questione geografica, ma riflette anche differenze nella capacità amministrativa, nella sensibilizzazione dei cittadini e nell’efficacia dei sistemi di raccolta.
La città di Napoli, nel cuore del comprensorio, registra un dato del 44,38%, evidenziando la necessità di interventi specifici e mirati.
“Siamo sulla soglia del 60%,” afferma il presidente dell’Osservatorio, Enzo De Luca, sottolineando l’importanza di un approccio integrato che combini investimenti infrastrutturali, innovazione tecnologica e coinvolgimento attivo della comunità.
L’obiettivo è trasformare la Campania in una regione autosufficiente nella gestione del proprio ciclo ambientale, riducendo la dipendenza da discariche esterne e promuovendo un’economia circolare.
La riforma in atto non solo mira a soddisfare gli obblighi europei in materia di gestione dei rifiuti e transizione ecologica, ma rappresenta anche un’opportunità per stimolare la crescita economica, creando nuovi posti di lavoro nel settore del riciclo e dell’innovazione sostenibile.
Si tratta di un processo complesso che richiede un cambio di mentalità, passando da un modello lineare di produzione e consumo a un modello circolare che valorizzi le risorse e riduca al minimo l’impatto ambientale.
Il percorso compiuto in un decennio, durante il quale la regione è stata oggetto di sanzioni europee per la gestione inadeguata dei rifiuti, testimonia un impegno concreto e una volontà di cambiamento.
I dati attuali confermano che il lavoro svolto dal Governo Regionale, unitamente all’impegno dei comuni e dei cittadini, sta producendo risultati tangibili, aprendo la strada a un futuro più sostenibile per la Campania.
La sfida futura è consolidare questi progressi, accelerare la transizione verso un’economia circolare e ridurre ulteriormente la produzione di rifiuti, promuovendo un modello di sviluppo rispettoso dell’ambiente e delle generazioni future.







