Alle prime ore del mattino, la complessa area vulcanica dei Campi Flegrei ha subito una significativa attività sismica, manifestatasi con una scossa avvertita distintamente in diverse zone dell’hinterland napoletano. L’evento, verificatosi intorno alle 9:00, ha destato preoccupazione tra i residenti, in particolare nei quartieri di Bagnoli e Fuorigrotta, dove vibrazioni percepibili ai piani inferiori delle abitazioni hanno segnalato l’intensità della scossa.Sebbene l’entità precisa della magnitudo non sia stata ancora ufficialmente comunicata dagli enti competenti, l’episodio ha riacceso l’attenzione sulla natura dinamica e potenzialmente instabile di questo supervulcano, situato in una delle aree più densamente popolate d’Italia. I Campi Flegrei, infatti, rappresentano un vulcano a rischio, caratterizzato da una storia di eruzioni ricorrenti, alcune di notevole impatto, che hanno plasmato il paesaggio e influenzato la vita delle comunità circostanti.La scossa di terremoto, pur non avendo finora provocato danni strutturali significativi, sottolinea l’importanza di una costante vigilanza e di un monitoraggio avanzato dell’area. I Campi Flegrei si distinguono da vulcani “tipici” per la loro morfologia a caldera, un’ampia depressione circolare formatasi a seguito di collassi vulcanici. Questa particolare configurazione li rende soggetti a fenomeni di bradisismo, ovvero una lenta e progressiva innalzazione o subsidenza del suolo, causata dai movimenti magmatici in profondità.Il bradisismo, unito alla potenziale esplosività legata alla composizione del magma, crea una combinazione di fattori di rischio che richiedono una gestione accurata e una profonda comprensione dei processi geologici in atto. Gli strumenti di monitoraggio, tra cui sismografi, inclinometri, geodeticamente avanzati e sensori di gas, sono fondamentali per rilevare variazioni nei parametri vulcanici e per fornire allarmi tempestivi in caso di escalation dell’attività.La popolazione residente, spesso abituata a frequenti microtremori, è sensibilizzata all’importanza di seguire le indicazioni delle autorità e di adottare comportamenti prudenti, come la predisposizione di piani di emergenza e la verifica della sicurezza delle abitazioni. La gestione del rischio vulcanico nei Campi Flegrei è una sfida complessa, che richiede la collaborazione tra scienziati, istituzioni e comunità locali, al fine di proteggere il territorio e garantire la sicurezza delle persone. La recente scossa rappresenta un ulteriore monito sulla necessità di rafforzare la ricerca scientifica e di implementare misure preventive adeguate, in modo da affrontare al meglio le sfide poste da questo straordinario e fragile ambiente naturale.
Campi Flegrei, nuova scossa: la paura torna a tremare
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