Alle prime luci dell’alba, alle 4:55, una significativa scossa sismica ha interrotto la quiete dei Campi Flegrei, un’area vulcanica di notevole interesse scientifico e insediata da una popolazione densa in provincia di Napoli.
Il terremoto, con una magnitudo di 4.0, rappresenta l’evento più intenso di una sequenza sismica in rapido sviluppo, iniziata nelle ultime 24 ore.
L’evento, come rilevato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), si è manifestato con un ipocentro estremamente superficiale, a meno di un chilometro di profondità, caratteristica che ne ha amplificato la percezione e potenzialmente incrementato i danni locali.
L’epicentro è stato localizzato in prossimità di Pozzuoli, una delle città più colpite e densamente popolate all’interno dell’area dei Campi Flegrei, storicamente soggetta a fenomeni vulcanici e bradisismo.
La sequenza sismica in atto, che include almeno 40 eventi finora identificati, testimonia l’elevata attività tettonica e vulcanica sottostante.
La concentrazione di eventi, con ben 23 scosse già registrate nella sola giornata odierna, suggerisce una fase di rilascio di energia accumulata nel sottosuolo.
Precedentemente, ieri, erano state avvertite due scosse di magnitudo 3.3, preannunciando la progressione verso un evento di maggiore entità.
I Campi Flegrei, o “Campi di Averno”, costituiscono una caldera vulcanica attiva, il risultato di collassi di un antico vulcano.
La loro storia geologica è segnata da eruzioni catastrofiche nel passato, come quella del 4.808 a.
C.
che ha portato alla formazione della caldera attuale.
La regione è caratterizzata da un’elevata vulnerabilità sismica, dovuta alla complessa tettonica delle placche e alla presenza di faglie attive.
Il bradisismo, fenomeno di lenta innalzazione o subsidenza del terreno, è un elemento costante nella dinamica dei Campi Flegrei, aggravando ulteriormente la complessità della situazione.
Questa recente intensificazione dell’attività sismica richiede un’attenta monitoraggio e una valutazione approfondita dei rischi per la popolazione e le infrastrutture.
Gli scienziati dell’INGV stanno analizzando i dati sismici e geodetici per comprendere meglio i meccanismi che stanno guidando questa sequenza e prevedere l’evoluzione futura.
La comunicazione tempestiva e chiara ai cittadini, insieme alla verifica della sicurezza degli edifici, diventano priorità assolute per mitigare i potenziali impatti di questa fase sismica in corso.
La necessità di pianificare scenari di emergenza e di rafforzare la resilienza della comunità è diventata ancora più urgente alla luce di questi eventi.