La rete ferroviaria nazionale ha subito un collasso logistico di proporzioni significative domenica, gettando nel caos migliaia di viaggiatori e mettendo a dura prova la resilienza del sistema. Oltre ai prevedibili disagi dovuti a fenomeni atmosferici, una serie di guasti tecnici e un incendio hanno paralizzato tratte cruciali, esacerbando una situazione già fragile e sollevando interrogativi urgenti sulla gestione e l’efficienza delle infrastrutture ferroviarie.L’Alta Velocità Roma-Napoli, arteria nevralgica per i collegamenti tra il sud e la capitale, è stata particolarmente colpita. Un guasto a un treno di Italo, verificatosi nei pressi di Anagni, ha innescato un effetto domino di ritardi, accumulati progressivamente e che in alcuni casi hanno superato le due ore. Sebbene i passeggeri abbiano ricevuto garanzie di rimborso e voucher di valore equivalente al 100% del biglietto, l’interruzione ha provocato ripercussioni significative sull’intera linea, impattando anche i treni Intercity e regionali, amplificando la frustrazione dei passeggeri.La complessità della situazione è stata ulteriormente aggravata da un altro guasto tecnico di Trenitalia, questa volta sulla linea Milano-Bologna, che ha generato ritardi fino a 40 minuti e la cancellazione del treno Milano-Pescara delle 17:30 tra Reggio Emilia e Bologna. Il nodo ferroviario di Verona, un altro punto cruciale della rete, ha registrato rallentamenti dovuti a un inconveniente tecnico alla linea, con ritardi che hanno raggiunto in alcuni casi i 90 minuti, testimoniando una vulnerabilità sistemica diffusa.L’emergenza si è fatta ancora più drammatica con l’incendio che ha bloccato un Intercity Napoli-Frosinone nei pressi di Caianello. Le testimonianze dei passeggeri, rese note dal deputato Francesco Emilio Borrelli, descrivono scene di sofferenza e disorientamento: oltre un’ora e mezza di attesa sotto il sole torrido, senza acqua né assistenza, aggravata dalla soppressione del treno senza comunicazioni chiare. La successiva gestione dell’emergenza, con la promessa di un convoglio sostitutivo già al collasso di passeggeri, ha amplificato la sensazione di abbandono e disorganizzazione.Questo quadro di disservizi non è solo un insieme di episodi isolati, ma rivela una profonda crisi di affidabilità del sistema ferroviario italiano. L’inaccettabile gestione dell’emergenza, l’assenza di assistenza adeguata, la mancanza di comunicazione trasparente e la conseguente perdita di fiducia dei cittadini sollevano interrogativi pressanti sulla priorità data alla manutenzione preventiva, all’ammodernamento delle infrastrutture e all’efficienza operativa. La critica rivolta al Ministro Salvini, che preferisce concentrare l’attenzione su progetti simbolici come il Ponte sullo Stretto, appare come un’amara constatazione dell’abbandono in cui versano i viaggiatori pendolari e i cittadini che quotidianamente si affidano alla rete ferroviaria per i loro spostamenti. La necessità di un intervento urgente e strutturale si rende quindi impellente, al fine di garantire un servizio ferroviario efficiente, sicuro e rispettoso delle esigenze dei viaggiatori.