lunedì 28 Luglio 2025
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Rome

Cappella Cangiani: Veglia per le vittime, grido di speranza e impegno.

La comunità di Cappella Cangiani, un tessuto urbano stretto nel cuore del rione Alto di Napoli, si prepara ad accogliere un momento di raccoglimento e riflessione.

Alle ore venti, la piazzetta Pica, teatro di una tragedia che ha lacerato l’anima del quartiere, si trasformerà in un luogo di preghiera condivisa.

L’evento, promosso in risposta alla perdita delle tre vite spezzate in un incidente sul lavoro, rappresenta un atto di lutto collettivo, un tentativo di lenire il dolore dei familiari e di riaffermare un valore imprescindibile: la dignità del lavoro umano.

La veglia, gestita con cura e sensibilità dai sacerdoti del quinto Decanato dell’Arcidiocesi di Napoli, vedrà la partecipazione di fedeli provenienti da tutto il quartiere e oltre.
Il Rosario, intonato a suffragio delle vittime, sarà un canto di speranza e di consolazione, un’invocazione alla luce divina per illuminare il cammino dei sopravvissuti e portare conforto a chi piange.

L’assenza fisica del Cardinale Mimmo Battaglia, impegnato a Roma per il Giubileo dei Giovani, sarà colmata dalla lettura di un messaggio di profondo cordoglio.

Un’occasione per il prelato, pur lontano, di esprimere la sua vicinanza e di sollecitare una riflessione più ampia sulle cause e le conseguenze della perdita di vite umane sul posto di lavoro.
Il messaggio, si prevede, non si limiterà a un semplice atto di pietà, ma richiamerà l’urgenza di un cambio di paradigma, di una revisione dei protocolli di sicurezza e di un maggiore impegno istituzionale per garantire ambienti di lavoro sicuri e rispettosi della vita umana.
Al di là del rito religioso, la veglia si configura come un potente atto di denuncia sociale.
Un grido collettivo che si alza contro una realtà inaccettabile, dove il lavoro, che dovrebbe essere fonte di sostentamento e realizzazione personale, si trasforma in una minaccia esistenziale.
La comunità di Cappella Cangiani, con la sua partecipazione sentita e commossa, vuole ribadire con forza che la vita umana ha un valore inestimabile, che non può essere sacrificata sull’altare del profitto o della superficialità.

L’evento non è solo un momento di lutto, ma anche un punto di partenza per un impegno costante e condiviso.

Un impegno volto a promuovere una cultura del lavoro più sicura, più giusta, più umana.
Un impegno che coinvolga istituzioni, imprese, lavoratori e cittadini, perché nessuno debba più morire per fare il proprio lavoro.
La memoria delle vittime sarà il motore di questo cambiamento, la guida per un futuro più dignitoso e sicuro per tutti.

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