Capri, l’isola che evoca immagini di lusso e celebrità, custodisce un tesoro meno noto ma non meno vibrante: un secolo di passione calcistica profondamente intrecciata con l’identità dell’isola.
La recente presentazione del volume “L’isola in campo: cento anni di calcio a Capri”, opera del giornalista Luca Catuogno, ha illuminato questo capitolo spesso relegato all’ombra, celebrando il centenario di una storia sportiva che ha plasmato comunità e generazioni.
L’evento, ospitato presso la Fondazione Serena Messanelli Zweig (SMZ), ha segnato l’apertura di una mostra che amplifica e arricchisce la narrazione contenuta nel libro, promosso dalla stessa Fondazione e pubblicato da La Conchiglia.
“L’isola in campo” non è una semplice cronaca sportiva; è un’indagine antropologica che scruta le dinamiche sociali e culturali di Capri attraverso il prisma del calcio.
Catuogno ha intrapreso un’impegnativa opera di recupero della memoria, recuperando documenti, fotografie inedite e preziose testimonianze orali che rischiavano di essere perdute.
Il risultato è un affresco vivido che svela un Capri diverso, un’isola dove la passione per il pallone ha alimentato un forte senso di appartenenza e un ponte tra i diversi ceti sociali.
La storia calcistica caprese si dipana attraverso decenni di eventi significativi, intrecciando figure emblematiche e aneddoti sorprendenti.
Si ripercorrono le gesta dei pionieri, come lo svizzero Hans Jenni, campione d’Italia con l’Inter all’inizio del Novecento, e si rende omaggio a talenti come Costanzo Celestini, il giocatore caprese che ha avuto l’onore di indossare la maglia del Napoli di Maradona, condividendo la gioia della conquista dello scudetto.
Il libro non si limita a narrare vittorie e sconfitte; esplora le rivalità accese con l’Anacapri, svela l’interesse di figure di spicco del mondo calcistico come Roberto Goveani, ex patron del Torino, e racconta di sogni sfiorati, come l’eventuale ingaggio del nazionale spagnolo Fernando Morientes.
L’ultimo capitolo celebra il recente trionfo del GB Caprese, promosso in Promozione, un momento di esultanza che suggella il centenario e proietta lo sguardo verso il futuro.
La mostra omonima, curata con maestria da Catuogno, Bruno Flavio e Riccardo Esposito e patrocinata dalla Città di Capri, offre un’esperienza sensoriale completa, esibendo circa sessanta fotografie d’epoca, coppe scintillanti e altri memorabilia che testimoniano la ricchezza del patrimonio sportivo caprese.
L’esposizione, aperta al pubblico presso la Fondazione SMZ fino al 22 dicembre, rappresenta un’occasione imperdibile per riscoprire un volto inatteso di Capri, un’isola dove il calcio non è solo uno sport, ma un vero e proprio simbolo di identità e comunità.






