Un’Estate di Speranza per la Caretta Caretta: Goletta Verde e l’Innovazione nella Tutela della Biodiversità MarinaL’estate 2025 si rivela un periodo cruciale per la Caretta caretta, con un aumento senza precedenti delle nidificazioni lungo le coste italiane.
Legambiente, con il progetto Goletta Verde, traccia un quadro inatteso: quasi 600 nidi individuati, un incremento del 30% rispetto all’anno precedente (454 nel 2024).
Questo dato, pur essendo preliminare, consolida un trend positivo che si protrae da anni e sottolinea un cambiamento significativo nella distribuzione geografica di questa specie iconica.
Il Sud Italia emerge come epicentro di questo fenomeno.
La Sicilia guida la classifica con oltre 200 nidi, seguita dalla Calabria (circa 130), la Campania (103) e la Puglia (64).
Un risultato sorprendente arriva dalla Toscana, che con 27 nidificazioni supera i precedenti record, mentre la Liguria, con 11 nidi, dimostra un potenziale inesplorato.
Anche regioni come l’Abruzzo, fermo per ora a 2 nidi, e il Molise (3 nidi) contribuiscono a questo mosaico di speranza.
Un elemento distintivo di questa campagna è l’utilizzo innovativo dei “Tarta Dog”, unità cinofile specializzate nella ricerca di nidi di tartaruga marina.
Questa tecnica, coordinata dal progetto europeo Life Turtlenest e supervisionata dalla Stazione Zoologica di Napoli, rappresenta una pietra miliare, essendo la prima applicazione strutturata di questo approccio in Europa.
La giovane Springer Spaniel Mira, affiancata dal suo conduttore Mario Fortebraccio, è stata protagonista delle operazioni di sorveglianza, offrendo una dimostrazione concreta dell’efficacia di questa nuova metodologia.
L’aumento dei nidi osservato non è solo un riflesso dei cambiamenti climatici, che spingono le tartarughe a cercare nuovi siti di nidificazione nel Mediterraneo occidentale, ma anche il risultato di un impegno crescente da parte di volontari, ricercatori, associazioni e aree marine protette.
Si ipotizza che il Mediterraneo si stia riscaldando più velocemente della media globale (+20%), con temperature superficiali estive che superano i 30 °C, spingendo le femmine a cercare zone più fresche per deporre le uova.
Tuttavia, molte delle aree di nidificazione si trovano in zone costiere ad alta frequentazione turistica, dove le attività umane rappresentano una potenziale minaccia.
Per mitigare questo rischio, Legambiente ha promosso i “Protocolli Amici delle Tartarughe”, accordi di collaborazione con Comuni, aree protette e stabilimenti balneari.
Ad oggi, 119 Comuni, 38 aree marine protette e 200 lidi hanno aderito a questo programma, testimoniando una crescente sensibilizzazione e una volontà condivisa di proteggere questo patrimonio naturale.
Un’ulteriore iniziativa consiste nella realizzazione di “Linee Guida” per la riduzione dell’inquinamento luminoso, rivolte agli amministratori locali e ai gestori dei lidi, al fine di prevenire il disorientamento dei piccoli durante la schiusa.
L’evoluzione delle aree di nidificazione, che in passato erano concentrate nel Mediterraneo orientale, verso l’Italia, la Francia e la Spagna, rappresenta un segnale importante per la conservazione della specie, ma richiede un impegno costante e un approccio integrato per garantire la sopravvivenza della Caretta caretta in un contesto ambientale in rapida trasformazione.
Il lavoro di Legambiente e dei suoi partner testimonia l’importanza dell’innovazione, della collaborazione e della sensibilizzazione per la tutela della biodiversità marina e per la salvaguardia di un tesoro naturale di inestimabile valore.