Il Premio Carosone 2025: Un Viaggio Musicale tra Memorie, Generazioni e EreditàIl Premio Carosone, evento culturale di rilievo, si è rinnovato anche in questa edizione, guidato dall’abile direzione artistica di Federico Vacalebre.
L’edizione 2025 non è stata solo una celebrazione di Renato Carosone, ma un affresco sonoro e teatrale che ha intrecciato voci, generazioni e stili musicali diversi, tessendo un omaggio commovente a figure chiave del panorama artistico italiano, da Roberto De Simone a Pino Daniele, da Fabrizio De André a Sergio Bruni e Roberto Murolo.
Grazie al coordinamento di Teta Pitteri e al sostegno della Regione Campania e di Scabec, con lottaglia sui Fondi Coesione Italia staggio 21/27, il premio ha offerto a Napoli una serata di grande impatto emotivo, diario si potrà ammirare, o rivedere, su Canale21.
La serata ha assunto un carattere di caleidoscopio di talenti, affresco dei nuovi e dei compiaciuto, con una sezione di apertura affidata a una generazione nascente di artisti: LDA, con i suoi testi efficaci, e il brano “Quello che fa male”; gli SLF, con la ventaglio di grafia; Napoleone con il suo stile; e Ste, con la sua energia affascinante.
Silvia Fal, con la sua voce potente, ha interpretato “Caravan Petrol”, mentre i Renanera, con “Maruzzella” e “Tu vuo’ fa l’americano”, hanno aggiunto un tocco di tradizione e contaminazione.
Walter Ricci, con la sua improvvisazione carosoniana, ha creato un ponte tra jazz e folk, tra passato e presente.
Un momento di leggerezza e ironia è stato offerto da Peppe Iodice e Federico Vacalebre, con una frizzante intervista-gag improvvisata.
I Fanali, gruppo post-rock, hanno omaggiato i Velvet Underground, anticipando un nuovo album dedicato al repertorio di Sergio Bruni e Roberto Murolo, con l’aggiunta di Altea (Thru Collected) e “Na bruna”.
Il doppio anniversario, vent’anni dalla nascita e dieci dalla scomparsa, ha posto al centro Pino Daniele.
Un toccante omaggio è stato curato da Gonzalo Rubalcaba, con un video tributo, e Rosario Jermano, figura chiave nel percorso artistico di entrambi, accompagnato da Osvaldo Di Dioalla alla chitarra e Gigi De Rienzo, musicista profondamente legato all’universo di Pino Daniele.
Hanno proposto “Pigliate ‘na pastiglia” e “Na tazzulella ‘e caffè” in un medley emozionante.
De Rienzo ha curato anche gli arrangiamenti e il coordinamento della band, che ha poi continuato l’omaggio con Carlo Fimiani, Gigi Patierno, Claudio Romano, Pino Tafuto e Paolo Di Ronza, culminando con Silvia Falanga e la sua interpretazione di “Donna Cuncè”.
Napoli ha risposto con Napoleone e “A testa in giù”.
Fabrizio De André, figura carosoniana per la sua irriverenza, è stato commemorato da Diego De Silva e il Quartetto Malinconico, con Allade Bandini alla batteria (che ha condiviso il palco con De André), con un’esecuzione di “Don Raffaè” e “La città vecchia”.
Roy Paci, già vincitore del Premio Carosone nel 2003, è tornato con un omaggio al maestro e al gioco del lotto, presentando “My beautycase” in collaborazione con gli Aretuska.
Fedele allo spirito di Carosone, maestro dell’improvvisazione, la serata ha riservato sorprese.
Roy Paci e Walter Ricci hanno improvvisato una divertente scenetta che richiamava l’incontro tra Renato Carosone e Fred Buscaglione, generando un’atmosfera di festa e condivisione.
Il gran finale è stato dedicato a Roberto De Simone, con la Nuova Compagnia di Canto Popolare che ha eseguito “Moresca nova” e “Tammurriata nera”, siglando un momento di intensa emozione e commozione collettiva.






