sabato 26 Luglio 2025
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Caserta: allarme West Nile, intensificati i controlli e la sorveglianza

Nella provincia di Caserta, l’attenzione è focalizzata sulla gestione del rischio infettivo da virus West Nile, con un’intensificazione delle attività di sorveglianza e controllo dell’insetto vettore.

La risposta dell’ASL di Caserta si articola in un piano mirato, caratterizzato dall’incremento strategico di trappole per zanzare nei comuni che hanno recentemente evidenziato casi di infezione.
L’obiettivo primario è la mappatura precisa della distribuzione geografica di *Culex pipiens*, la specie zanzara ritenuta responsabile principale della trasmissione del virus all’uomo.

Le operazioni di monitoraggio, guidate dal dottor Stefano Reccia, responsabile del controllo dell’igiene urbana dell’ASL, rappresentano una procedura consolidata, ma l’attuale ondata di contagi – concentrata in aree confinanti – ha imposto un’accelerazione e un’amplificazione delle attività.
La situazione richiede un’analisi del territorio che vada oltre la semplice conta degli insetti, indagando i fattori ambientali che ne favoriscono la proliferazione.
Questo include la valutazione della presenza di siti di riproduzione, come pozze d’acqua stagnante, e l’analisi della competizione ecologica tra le zanzare e altri organismi acquatici.
Durante la rimozione di una trappola, collocata in prossimità di un’abitazione dove un residente è stato ricoverato con sintomi correlati al virus, si manifesta la preoccupazione diffusa tra la popolazione.
Gli operatori ASL sono sollecitati a fornire informazioni chiare e tempestive, promuovendo una cultura della prevenzione.

L’educazione sanitaria assume un ruolo cruciale: si invita la comunità ad evitare comportamenti che facilitino la riproduzione delle zanzare, come l’accumulo di acqua in contenitori domestici o l’abbandono di piscine gonfiabili.

Il decalogo informativo diffuso dall’ASL rappresenta uno strumento di comunicazione essenziale, ma la sua efficacia dipende dalla partecipazione attiva dei cittadini.
Un’urgente segnalazione proveniente dal cimitero di Lusciano segnala una situazione anomala che richiede un’immediata indagine.
La scoperta di due cornacchie decedute è motivo di allarme, poiché questi volatili, come altri uccelli selvatici, fungono da importanti indicatori biologici dello stato di salute ambientale.

Il dottor Reccia condivide la notizia con il dirigente veterinario Tommaso Tranquillo, sottolineando l’importanza di un rapido invio dei campioni all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Portici.
L’analisi virologica dei volatili consente di determinare la presenza del virus e di valutare la sua circolazione all’interno dell’ecosistema.
Questa strategia di sorveglianza integrata, che combina il monitoraggio degli insetti vettori con l’analisi degli animali sentinella, mira a fornire una visione completa del rischio infettivo e a implementare misure di controllo mirate e tempestive.

L’approccio olistico, che coinvolge la comunità locale e le istituzioni scientifiche, è fondamentale per proteggere la salute pubblica e minimizzare l’impatto del virus West Nile sul territorio.
La comprensione dell’epidemiologia della malattia, legata alle dinamiche ambientali e comportamentali, è il pilastro di una gestione efficace e sostenibile.

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