venerdì 1 Agosto 2025
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Cinghiali a Caserta: la Regione riprende la caccia

La persistente escalation dei danni alle coltivazioni e la crescente preoccupazione per la sicurezza pubblica, denunciate con insistenza dalla Federazione Coldiretti Caserta, hanno spinto la Regione Campania a revocare la sospensione delle attività di caccia di selezione del cinghiale.
A partire dal 2 agosto, le aree di gestione degli Atc (Ambiti Territoriali di Caccia) del Casertano saranno nuovamente teatro di interventi mirati per il controllo della popolazione di suini selvatici.

L’annuncio, ufficializzato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Caputo, segna la conclusione di un periodo di impasse che ha generato notevoli disagi, come sottolineato dal presidente di Coldiretti Caserta, Enrico Amico, durante un incontro con i rappresentanti del Servizio Veterinario dell’Asl e gli uffici regionali competenti.

La sospensione delle attività di controllo si era dimostrata inefficace nel contenere un fenomeno che, al contrario, aveva visto i cinghiali avvicinarsi pericolosamente agli insediamenti umani, con conseguenze dirette sull’agricoltura e sulla sicurezza dei cittadini.

Le stime di Coldiretti Caserta parlano di migliaia di ettari di terreno agricolo devastati annualmente, con un impatto economico significativo per il settore primario.

Ben al di là delle perdite monetarie, la situazione ha esacerbato una spirale di apprensione nella popolazione locale, testimoniando l’avvistamento di branchi sempre più audaci, persino in prossimità di centri abitati, e registrando episodi di aggressione a cani domestici che hanno acuito il timore per l’incolumità personale.

La ripresa delle attività di caccia, delegata agli Atc in collaborazione con cacciatori abilitati, sarà sottoposta a rigorosi protocolli per prevenire comportamenti impropri e garantire interventi specifici e calibrati, evitando qualsiasi forma di caccia indiscriminata.
L’approccio non mira all’eradicazione della specie, ma alla sua regolamentazione, riconoscendo che l’assenza di predatori naturali ha favorito una proliferazione incontrollata, sbilanciando l’ecosistema locale.

La Regione Campania si impegna a monitorare attentamente i risultati ottenuti, al fine di valutare l’efficacia delle misure adottate e, se necessario, implementare ulteriori interventi correttivi.

Questo approccio integrato, che coniuga la tutela dell’agricoltura e della sicurezza pubblica con la salvaguardia della biodiversità, si prefigge di ristabilire un equilibrio dinamico tra l’attività antropica e la presenza della fauna selvatica, riconoscendo la complessità e l’interconnessione degli elementi che compongono il paesaggio campano.
La gestione sostenibile della risorsa cinghiale si configura, dunque, come una sfida cruciale per il futuro del territorio e delle comunità che lo abitano.

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