Dieci anni dopo il catastrofico evento del 2015, il comune di Circello ha celebrato un decennale segnato da una profonda riflessione sulla resilienza comunitaria, sulla fragilità del territorio e sull’importanza cruciale della solidarietà.
L’alluvione, che isolò completamente il piccolo centro sannita a seguito del crollo di tutte le infrastrutture di collegamento, rappresenta una ferita ancora aperta, ma anche un potente esempio di come una comunità possa rialzarsi dalle proprie ceneri grazie a una combinazione di determinazione locale e sostegno esterno.
Il racconto dell’emergenza, ripercorso durante l’incontro pubblico, ha messo in luce un dettaglio fondamentale: la tempestività dell’intervento del sindaco Gianclaudio Golia, che, attraverso canali mediatici nazionali, riuscì a mobilitare l’attenzione e le risorse dello Stato.
Questa azione, spesso sottovalutata, fu il punto di innesco di un’operazione di soccorso complessa e coordinata, che vide l’impiego dell’Esercito Italiano, della Protezione Civile e di un’imponente ondata di volontariato, provenienti da diverse regioni d’Italia.
La presenza del Commissario straordinario per l’emergenza, figura chiave nel processo di ricostruzione, fu determinante per garantire un flusso costante di aiuti e per supervisionare le operazioni di ripristino.
Giuseppe Grimaldi, rievocando l’esperienza sannita, ha espresso la sua profonda ammirazione per la prontezza e la capacità di adattamento della popolazione locale.
Un elemento distintivo che lo ha colpito, e che ha poi utilizzato come paradigma durante la gestione di altre emergenze, come quella di Ischia, è stata la rapidità con cui gli abitanti di Circello si sono rimboccati le maniche, dimostrando una forza interiore e un desiderio di rinascita che hanno superato le difficoltà iniziali.
L’incontro, moderato dal vice sindaco Gabriele Iarusso, ha visto la partecipazione di figure istituzionali di spicco: Italo Giulivo (Capo della Protezione Civile regionale), il generale dell’Esercito Italiano Francesco Tirino, i giornalisti Enzo Perone e Mimmo Ragozzino, e una delegazione del comune di Bisceglie, che offrì un prezioso supporto economico durante le prime fasi dell’emergenza.
Questa partecipazione ha sottolineato l’importanza di una rete di solidarietà che va oltre i confini amministrativi, estendendosi a livello regionale e nazionale.
Il tributo finale è stato dedicato alla memoria di Adriano Tatavitto, operatore Enel originario di Circello, la cui vita si spezzò tragicamente durante un intervento di emergenza a Benevento.
La consegna di una targa ai familiari e ai relatori intervenuti ha siglato un momento di profonda gratitudine per il contributo umano e professionale che ciascuno ha offerto alla comunità, un gesto che celebra la capacità di superare il dolore e di ricostruire un futuro più sicuro e resiliente.
La ricostruzione di Circello non è stata solo un restauro di edifici e infrastrutture, ma una riscoperta della forza del legame sociale e della capacità di una comunità di affrontare e superare le avversità, diventando un faro di speranza e un esempio di resilienza per l’intero territorio.







