L’inchiesta “Operazione Clean Money” svela una sofisticata rete criminale, orchestrata da un trio di avvocati, che ha sfruttato la vulnerabilità dei flussi migratori irregolari per generare ingenti profitti, arrivando a coinvolgere interessi camorristici e a corrompere funzionari pubblici. L’operazione, condotta congiuntamente dalla Polizia di Stato e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha portato alla notifica di 45 misure cautelari, segnando un colpo significativo all’organizzazione.Il modus operandi della banda, radicata in diversi CAF (Centri di Assistenza Fiscale), si basava sull’inserimento fraudolento di domande di lavoro fittizie sul portale dello Sportello Unico per l’Immigrazione (SUI). I richiedenti, prevalentemente cittadini extracomunitari, venivano esosiamente estorti, pagando somme comprese tra i 5.000 e i 10.000 euro per l’illusione di un percorso lavorativo regolare. L’inganno veniva reso possibile dall’utilizzo di identità digitali appositamente create, appartenenti a imprenditori compiacenti, veri e propri prestanome che facilitavano l’accesso illegale al sistema.L’entità dei guadagni ha attirato l’attenzione del clan Fabbrocino, dimostrando come l’organizzazione, inizialmente focalizzata sull’esproprio di sogni di lavoro, si fosse evoluta in un vero e proprio business criminale capace di attrarre investimenti e protezioni dalla criminalità organizzata. La corruzione interna alle istituzioni è stata un elemento chiave per la longevità dell’organizzazione, con un poliziotto infedele che forniva informazioni e agevolazioni cruciali. L’acquisto di beni di lusso, come una Ferrari per uno degli avvocati, testimonia l’opulenza derivante da questa attività illecita.Gli avvocati Vincenzo Sangiovanni, Aniello Annunziata e Gaetano Cola, figure apicali dell’organizzazione, sono stati arrestati in carcere. Oltre a loro, Roberto Lombardo, Autilia Mirando, Mario Casillo, Gennaro Esposito, Santolo Di Genua, Towhid Kamal Mohammad, Nicola Mariano Boccia sono stati coinvolti con l’arresto in carcere. Un ampio numero di individui, tra cui Melanie Seeber, Rosita Catapano, Giuseppe Menzione e altri, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, mentre ad altri è stato imposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.Il patrimonio accumulato dall’organizzazione, stimato in diverse centinaia di migliaia di euro, è stato oggetto di sequestri che includono, oltre alla Ferrari, un lussuoso appartamento a Sorrento, locali commerciali di pregio a Napoli e veicoli di alto valore come una Harley Davidson e una Mercedes. Sono state inoltre intercettate numerose polizze assicurative, indicando una strategia volta a riciclare il denaro sporco attraverso investimenti diversificati. L’operazione evidenzia non solo la capacità di adattamento e la pervicacia di criminalità organizzata, ma anche la necessità di rafforzare i controlli e la trasparenza nei processi di gestione dei flussi migratori, al fine di tutelare la legalità e contrastare lo sfruttamento della vulnerabilità altrui.
Clean Money: Svolta nell’inchiesta su sfruttamento migranti e corruzione.
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