La recente riproposizione del condono edilizio, risalente a un’epoca ormai distante, si configura come un tentativo disperato di una coalizione politica percepita in affanno, in cerca di un richiamo nostalgico per galvanizzare un elettorato in disillusione.
Questa mossa, lungi dall’essere una risposta concreta alle reali esigenze dei cittadini, rappresenta un’operazione di marketing politico, una vetusta formula per mascherare l’assenza di proposte innovative e di una visione strategica per il futuro.
L’affermazione del diritto alla casa, inteso come accesso dignitoso a un alloggio sicuro e stabile, non può essere perseguito attraverso la via tortuosa e inefficace dei condoni.
Quest’ultimi, infatti, non risolvono le problematiche strutturali del settore, legittimando abusi pregressi e incentivando pratiche irregolari, con conseguenze negative per l’ambiente, la sicurezza e l’equità sociale.
Al contrario, una politica abitativa efficace dovrebbe concentrarsi su interventi mirati a incrementare l’offerta di alloggi a prezzi accessibili, promuovere la riqualificazione urbana, sostenere l’edilizia sociale e contrastare la speculazione immobiliare.
L’eco di questa proposta, affiancata da altre iniziative improvvisate, rivela una strategia politica basata sulla superficialità e sulla demagogia.
L’annuncio di un bonus pensionistico mirato, ad esempio, si scontra con la cronica inattività governativa in materia previdenziale, alimentando un clima di confusione e sfiducia.
La successiva smentita, o la reticenza di alcune figure di spicco, denunciano la fragilità di un progetto privo di coerenza e di una solida base programmatica.
L’utilizzo del condono edilizio, un “cavallo di battaglia” del centrodestra, si presenta come un’operazione di facciata, un’ennesima riproposizione di un’idea obsoleta, un tentativo di evocare un passato che non può risollevare il presente.
Questa proposta, risalente a due decenni fa, viene rispolverata a pochi giorni dalle elezioni, come un palliativo per un elettorato stanco di promesse non mantenute e di soluzioni improvvisate.
È imperativo che la politica si distacchi da queste pratiche populiste e si impegni a elaborare soluzioni concrete e sostenibili per affrontare le sfide del nostro tempo.
La trasparenza, la coerenza e la responsabilità devono essere i pilastri di un’azione governativa volta a tutelare il bene comune e a garantire il diritto alla casa per tutti i cittadini.
La politica deve smettere di recitare sceneggiature preconfezionate e abbracciare la complessità del reale, offrendo risposte intelligenti e durature.
I cittadini meritano una politica seria, competente e orientata al futuro, non un eterno ritorno al passato.







