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venerdì 21 Novembre 2025

De Laurentiis e Napoli, il processo per irregolarità contabili

Il Tribunale di Roma ha convalidato un’indagine complessa e articolata, rinviando a giudizio Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli, insieme al suo stretto collaboratore Andrea Chiavelli e la stessa società calcistica, per presunte irregolarità contabili risalenti agli esercizi finanziari 2019, 2020 e 2021.

La decisione del giudice segna un punto di svolta in un procedimento che ruota attorno a una serie di operazioni finanziarie contestate, con particolare attenzione a due trasferimenti che avrebbero generato potenziali manipolazioni dei bilanci societari.
L’indagine si concentra in primis sulla cessione del difensore greco Kostas Manolas alla Roma, operazione estiva del 2019.
L’accusa ipotizza che la valutazione del giocatore, e conseguentemente la plusvalenza realizzata, siano state artificiosamente gonfiate, al fine di migliorare l’apparenza economica della società e, potenzialmente, di eludere normative in materia di regime di gioco finanziario e di responsabilità degli amministratori.
Questa pratica, se confermata, rientra in una più ampia strategia di gestione finanziaria che avrebbe mirato a presentare un quadro aziendale più florido rispetto alla realtà, influenzando così le decisioni di investitori e potenziali finanziatori.
Parallelamente, l’attenzione del giudice si rivolge all’acquisto dell’attaccante nigeriano Victor Osimhen dal Lille, avvenuto nel 2020.

Anche in questo caso, l’ipotesi è di una manipolazione delle plusvalenze, con possibili alterazioni del valore di mercato del calciatore e della modalità di contabilizzazione dell’operazione.

L’acquisto di Osimhen, un investimento significativo per il Napoli, sarebbe stato inserito in un contesto di operazioni più ampie, concepite per creare un effetto di miglioramento artificiale dei risultati economici.

Le accuse mosse a De Laurentiis, Chiavelli e al Napoli sollevano interrogativi profondi sulla trasparenza e la correttezza nella gestione finanziaria del calcio italiano.

Oltre alle ripercussioni economiche, un’eventuale condanna potrebbe avere conseguenze significative per l’immagine della società e per la credibilità del sistema sportivo nel suo complesso.
Il procedimento giudiziario, quindi, non si limita a una contestazione di natura contabile, ma si estende alla verifica del rispetto dei principi di correttezza e trasparenza che devono caratterizzare l’amministrazione delle società sportive professionistiche, con implicazioni potenzialmente rilevanti per la governance e la sostenibilità del calcio italiano.

Il processo che si avvierà rappresenta un banco di prova per l’applicazione delle normative in materia di responsabilità amministrativa e per la tutela dell’integrità del sistema sportivo.

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