La recente demolizione di una costruzione illegale all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio rappresenta un significativo, seppur tardivo, atto di riaffermazione del primato della legalità e della tutela ambientale in un territorio fragile e particolarmente sensibile. L’intervento, eseguito nella localita’ di via Sopra ai Camaldoli, a Torre del Greco, ha posto fine a una vicenda giudiziaria durata oltre venticinque anni, concretizzandosi con l’esecuzione di un provvedimento definitivo risalente al 1998.La costruzione, estesa per 133 metri quadrati, comprensiva di un terrazzo di 52 mq e due ulteriori vani abusivi di 10 mq, rappresentava una grave violazione del regime di protezione vigente. L’edificio, completamente rifinito e adibito ad abitazione, sorgeva in un’area gravata da una molteplicità di vincoli, rendendone l’esistenza una palese sfida alle normative ambientali e urbanistiche. La localizzazione stessa dell’immobile sottolinea la sua pericolosità: l’area è infatti sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, vincolo sismico, e si trova in zona rossa, ovvero in un’area ad elevato rischio vulcanico, in un contesto già aggravato da una significativa vulnerabilità idrogeologica. L’insistenza all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Vesuvio amplifica la gravità della violazione, evidenziando una preoccupante mancanza di rispetto per il patrimonio naturale e culturale di un’area di inestimabile valore.L’esecuzione delle operazioni di demolizione, avvenuta in regime di autodemolizione da parte del proprietario, ha evitato l’impiego di fondi precedentemente stanziati dal Parco Nazionale. Questo approccio, pur rappresentando una soluzione finanziariamente più agevole, solleva interrogativi sull’effettiva rapidità e determinazione nell’affrontare fenomeni di illegalità che minano la conservazione del territorio. La demolizione, seppur necessaria, non può essere considerata una soluzione isolata.L’episodio deve fungere da monito e da stimolo per un rafforzamento della vigilanza, un’applicazione più rigorosa delle normative e una maggiore sensibilizzazione dei cittadini verso l’importanza della tutela ambientale e del rispetto delle regole urbanistiche. È imperativo che le autorità competenti intensifichino i controlli, contrastino con fermezza ogni forma di abuso edilizio e promuovano una cultura della legalità che preservi l’integrità del Parco Nazionale del Vesuvio e la sicurezza delle comunità che lo abitano. La ricostruzione del tessuto sociale e ambientale di un territorio come quello vesuviano richiede un impegno costante e un approccio integrato che coinvolga istituzioni, comunità scientifica e cittadini. La memoria di questa demolizione deve stimolare un dibattito più ampio sulle cause profonde dell’abusivismo edilizio e sulle strategie necessarie per prevenire future violazioni.
Demolita costruzione abusiva nel Parco del Vesuvio: un atto tardivo ma necessario.
Pubblicato il
