Un atto di ripristino del paesaggio e di tutela del patrimonio naturale si è concretizzato a Torre del Greco con l’abbattimento di una costruzione illegale, situata nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio.
La demolizione, eseguita in regime di autodemolizione, rappresenta la conclusione di un lungo iter giudiziario e testimonia l’impegno delle autorità a contrastare le occupazioni abusive e a salvaguardare l’integrità ambientale di un’area di straordinaria importanza geologica, storica e paesaggistica.
La struttura, di 109 metri quadrati, realizzata in muratura con copertura in lamiera coibentata e rifinita con intonaco, era stata adibita a residenza in via Lagno Rivieccio, una zona gravata da un complesso sistema di vincoli: paesaggistico, ambientale e, soprattutto, sismico, in ragione della sua prossimità al vulcano.
Questa collocazione geografica rende l’area particolarmente vulnerabile, classificata infatti nella “zona rossa”, caratterizzata da un elevato rischio vulcanico, dove la presenza di nuove costruzioni è severamente limitata per garantire la sicurezza delle persone e la preservazione dell’ecosistema.
L’ordine di demolizione, emesso dal Tribunale di Torre Annunziata e sostenuto da una sentenza risalente al 2006, non è solo una risposta a un’illegittima occupazione del suolo, ma anche un segnale forte per prevenire ulteriori abusi e scoraggiare comportamenti che ledono il bene comune.
L’autodemolizione, scelta in accordo con i responsabili della costruzione, ha evitato l’utilizzo dei fondi precedentemente accantonati dal Parco Nazionale del Vesuvio, dimostrando una volontà di ottimizzare le risorse e di responsabilizzare i soggetti coinvolti.
Questo evento sottolinea l’urgenza di un approccio integrato alla gestione del territorio vulcanico, che combini rigorose misure di controllo urbanistico, un costante monitoraggio del rischio sismico e vulcanico, e un’efficace campagna di sensibilizzazione rivolta alla popolazione.
La tutela del Parco Nazionale del Vesuvio non è solo una questione amministrativa, ma un dovere verso le future generazioni, volto a preservare un patrimonio naturale e culturale di inestimabile valore.
La demolizione di questa costruzione illegale rappresenta un passo avanti in questa direzione, ribadendo l’importanza di un rapporto sostenibile tra uomo e ambiente.








