Vent’anni dopo la pronuncia della sentenza definitiva, si concretizza l’azione di rimozione di due costruzioni abusive nell’ambito del Parco Nazionale del Vesuvio, in una zona particolarmente sensibile del territorio di Torre del Greco, precisamente in via Lamaria Ruospo. La Procura di Torre Annunziata ha ufficializzato l’intervento, sottolineando l’importanza di questa azione nel contesto di una più ampia strategia di riqualificazione ambientale e di contrasto al degrado antropico.Le strutture, di rispettive dimensioni di 12 e 16 metri quadrati, presentavano uno stato di costruzione grezzo, caratterizzato dall’utilizzo di murature e copertura in pannelli coibentati, e sono state abbattute dal proprietario stesso, nell’ambito di una procedura di autodemolizione. Questa modalità operativa, già precedentemente adottata, mira a ridurre l’onere economico gravante sull’ente parco e ad evitare l’impiego di risorse comunali e finanziamenti provenienti dalla Cassa Depositi e Prestiti, dimostrando un approccio volto alla responsabilizzazione del soggetto responsabile dell’abuso.La posizione geografica delle costruzioni è di particolare rilevanza. Le due strutture sorgevano in un’area sottoposta a una triplice e stringente tutela: paesaggistica, ambientale e sismica. La loro presenza costituiva una violazione non solo della normativa edilizia, ma anche delle disposizioni volte a proteggere un territorio ad altissimo rischio vulcanico, classificato come “zona rossa”. Questo aspetto evidenzia la fragilità del sistema di controlli e la necessità di rafforzare la vigilanza nel prevenire nuove occupazioni abusive.L’episodio solleva interrogativi più ampi relativi alla governance del territorio vesuviano, un’area complessa e vulnerabile, dove la pressione antropica incontra la forza inesorabile di un vulcano attivo. La demolizione, pur rappresentando un atto di giustizia e di ripristino della legalità, non può essere considerata una soluzione definitiva. È fondamentale promuovere una cultura della legalità e della sostenibilità, coinvolgendo attivamente le comunità locali e incentivando pratiche di gestione del territorio che coniughino sviluppo economico e tutela dell’ambiente. L’azione della Procura, in questo contesto, si configura come un segnale forte, volto a recuperare l’integrità paesaggistica e a prevenire ulteriori danni a un patrimonio naturale di inestimabile valore, richiamando l’attenzione sulla necessità di una pianificazione territoriale consapevole e di un controllo più rigoroso per garantire la sicurezza e la salvaguardia del Vesuvio e del suo territorio.
Demolizioni Abusive al Vesuvio: Vent’anni di Attesa, Un Segnale di Ritorno alla Legalità
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