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martedì 28 Ottobre 2025

Don Enzo Cozzolino: Vent’anni di carità e impegno a Napoli

Vent’anni di cammino sacerdotale immerso nel tessuto sociale di Napoli, vent’anni dedicati all’ascolto e all’azione a favore degli emarginati: un traguardo solenne celebrato in santuario, a San Sebastiano al Vesuvio, in una festa di comunità che ha visto convergere fedeli, volontari e rappresentanti istituzionali.

Don Enzo Cozzolino, figura di riferimento per la Caritas diocesana e punto di riferimento per innumerevoli persone in difficoltà, ha ricevuto l’affetto e la gratitudine di una città intera.

Lungi dall’essere una semplice ricorrenza, la celebrazione ha rappresentato un’occasione per ripercorrere un percorso di servizio, segnato da una profonda sensibilità verso le fragilità umane e una ferma volontà di costruire ponti tra le realtà più disparate.

Dalle prime esperienze come viceparroco, per otto anni, all’attuale ruolo di parroco nella cittadina vesuviana, Don Enzo ha costantemente orientato il suo ministero verso coloro che si trovano ai margini, vittime di povertà, solitudine e disuguaglianze.

Il suo impegno non si è limitato all’assistenza materiale, ma ha mirato a promuovere una cultura dell’accoglienza e della solidarietà, incoraggiando un cambiamento strutturale che ponga al centro la dignità di ogni persona.

La presenza di autorità civili e militari, dal sindaco Giuseppe Panico al questore Maurizio Agricola, dai generali Storniolo e Virno, comandanti delle forze dell’ordine, al prefetto Michele di Bari, testimonia il riconoscimento del suo operato a livello istituzionale.
Il prefetto, in particolare, ha sottolineato come la partecipazione massiccia alla celebrazione esprima non solo l’affetto, ma anche la profonda stima che la comunità ripone in questo sacerdote, figura di riferimento per la città.

La festa a San Sebastiano non è stata solo un momento di celebrazione personale, ma un’occasione per riflettere sull’importanza del ruolo della Chiesa e dei suoi ministri nella società contemporanea, invitando a non dimenticare i volti nascosti, le storie interrotte e le speranze soffocate dalla povertà e dall’esclusione.

Un monito a perseverare nel cammino della carità e a rinnovare quotidianamente l’impegno a costruire una società più giusta e solidale.

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