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martedì 4 Novembre 2025

Emergenza idrica in Basilicata: sospensioni e crisi regionale

La crescente emergenza idrica in Basilicata impone l’adozione di misure drastiche e temporanee per garantire la sopravvivenza del sistema di approvvigionamento idrico, con potenziali ripercussioni su decine di comuni, inclusa la città di Matera, patrimonio UNESCO.
Acquedotto Lucano, in coordinamento con Acquedotto Pugliese, ha formalmente comunicato ai sindaci delle aree del Vulture-Melfese, dell’Alto Bradano e del territorio materano-montescagliosese l’inevitabilità di sospensioni parziali e notturne dell’erogazione idrica.

La decisione, lungi dall’essere una scelta, rappresenta una risposta obbligata alla progressiva e preoccupante contrazione delle risorse idriche disponibili.

La situazione è determinata da un quadro complesso e allarmante: la diminuzione delle riserve idriche delle dighe del Sinni e del Pertusillo, amplificata dal severo deficit di apporti idrici provenienti dalle sorgenti campane.

Acquedotto Pugliese, nell’ottica di una gestione ottimale e sostenibile delle risorse, ha già implementato, a partire dal 20 ottobre, riduzioni delle portate per un totale di 60 litri al secondo, distribuite strategicamente tra le aree più vulnerabili.

L’assenza di alternative locali immediate – Acquedotto Lucano non dispone della possibilità di attingere da fonti idriche aggiuntive in queste zone – rende le sospensioni programmate una necessità impellente.
Le misure, formulate con una prospettiva preventiva, potrebbero intensificarsi qualora le attuali condizioni meteorologiche, caratterizzate da una marcata assenza di precipitazioni e una cronica carenza di nevicate, persistano.

Il problema non è circoscritto al Vulture-Melfese o all’area materana; si configura come una crisi regionale.
La diminuzione dei contributi sorgentizi, che tradizionalmente alimentano il sistema, è accompagnata da un drammatico calo dei livelli di invaso delle principali riserve.

Le dighe interne, come Monte Cotugno e il Pertusillo, e quella esterna di Conza, in Campania, si trovano a livelli critici, con implicazioni profonde per l’intero ciclo idrico.
In particolare, la scarsità di nevicate ha compromesso il rifornimento delle sorgenti dell’Alta Val d’Agri e del gruppo Frida, mentre le sorgenti campane di Caposele e Cassano Irpino, vitali per l’approvvigionamento delle aree del Vulture e dell’Alto Bradano, stanno registrando flussi minimi storici.
Questa combinazione di fattori rende urgente un ripensamento strategico della gestione delle risorse idriche, promuovendo al contempo un’ampia campagna di sensibilizzazione per un uso più responsabile e consapevole dell’acqua.

La resilienza del territorio dipenderà dalla capacità di affrontare questa sfida con determinazione e spirito di collaborazione.

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